Non ci sono, secondo la Corte di Cassazione, gravi indizi di colpevolezza tali da sostenere l’applicazione delle misure cautelari per l’ex sindaco di Capo d’Orlando Enzo Sindoni e degli imprenditori del settore dei rifiuti Antonio e Andrea Paterniti Isabella.
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Ieri la Corte di Cassazione, annullando senza rinvio l’ordinanza del Tribunale del Riesame di Messina ha chiuso il caso.
Una decisione che rigetta quanto già disposto dal PM che aveva optato per le misure cautelari. Decisione contestta dai legali degli indagati che avevano fatto ricorso in Cassazione. Il tutto rotea intorno al presunto reato di corruzione per fatti che sarebbero avvenuti tra il 2014 e 2015 e che nel teorema giudiziario andrebbero collegati alla sponsorizzazione dell”Orlandina Basket” e al servizio di igiene ambientale effettuato, dalle aziende legate ai Paterniti, nell’ambito del comune orlandino.
Il gip di Patti, Eugenio Aliquò, ritenne inesistenti – come ha confermato ieri la Cassazione – i gravi indizi di colpevolezza e rigettò la richiesta del pm a seguito delle indagini portate avanti dalla Guardia di Finanza.
In Cassazione c’erano gli avvocati Carmelo Occhiuto per Enzo Sindoni, poi Franco Pizzuto e Giulia Bongiorno per Andrea Paterniti Isabella. Sempre Franco Pizzuto con Paola Balducci hanno difeso le aspettative di Antonio Paterniti Isabella.
