Autostrade alla canna del… Cas.
Cronaca Regionale

Autostrade alla canna del… Cas.

autostrada_sbarra_impazzitaIMG_1825_thumb307_tratto da 98cento

Ugl e Cub: “Oltre 70 milioni di euro di perdite, dare la priorità alla sicurezza”

70 milioni d’euro di perdite.

Ci sarebbe questo deficit economico dietro la carente gestione delle autostrade siciliane e gli incidenti mortali, l’ultimo pochi giorni fa sulla Messina-Palermo, che si susseguono con allarmante sistematicità.

A sostenere questa tesi sono Cub e Ugl Trasporti, in una lettera inviata al commissario ad acta del Cas, Gaetano Sciacca. Lo spunto è dato proprio dall’“ennesimo incidente mortale di ieri”, che “ripropone, purtroppo, la dolorosa questione della sicurezza della rete autostradale assentita al Cas”.

Le organizzazioni sindacali – nel documento firmato da Giovanni Celesti (Ugl) e Filippo Sutera (Cub) – rivolgendosi a Sciacca, “ritengono che nel suo mandato, conferito nell’esclusivo interesse dell’ente, debba avere assoluta priorità la realizzazione degli investimenti triennali ed il reperimento delle risorse necessarie per realizzarlo con urgenza. Diventa, pertanto, assolutamente prioritario e non rinviabile il risanamento contabile ed economico di codesto ente, dotato di un proprio statuto, di un proprio bilancio, di proprie risorse, insomma, di una propria autonomia gestionale piena”.

Secondo quanto affermano Celesti e Sutera, “per interrompere il depauperamento dell’entrate dell’ente, nonché la lunga serie di illeciti amministrativi e penali del passato, codesta azienda, partecipata anche, ma non solo, dall’ambiguo socio Regione-Istituzione-Organo-tutorio, deve esercitare tutte le proprie autonome prerogative per agire senza i perversi condizionamenti della Regione-Governo-Politico e senza essere asservita a quegli strani e inconcludenti inciuci che hanno finito col corromperne di fatto l’oggetto e l’utilità sociale”.

Tra le dolenti note, i freddi numeri snocciolati dai due segretari: “Il Cas, la cui attuale configurazione risale allo statuto del 1997 e alla legge 531/82, ha fatto registrare fortissime ed inspiegabili perdite d’esercizio, che ammontavano nel 2005 a 10.439.115 euro, nel 2006 a 35.622.237 euro e nel 2009 23.935.032 euro, nel silenzio e nella strafottenza delle prefiche palermitane, le quali, sempre pronte a stracciarsi le vesti per aspetti secondari e marginali, tacciono invece sulla gravità della bancarotta. Per risanare i conti bisogna intanto ricapitalizzare necessariamente il fondo sociale.

Predisporre gli atti in piena autonomia nella sede legale di Messina, e coinvolgere Palermo solo successivamente, a termini di statuto. Non viceversa. Dare trasparenza ai bilanci, attuali e passati, che non sono stati mai pubblicati, né sui quotidiani, né sulla pagina web dell’azienda di proprietà pubblica! Avviare le azioni necessarie perché il Cas sia ristorato dai responsabili dei danni subiti a causa della conclamata mala gestio, che forse qualcuno vorrebbe coprire o mantenere nell’anonimato. Diversamente, quando si parla di impegno per la sicurezza viaria, si rischierebbe di fare aria fritta!”.

“Nel fare gli interessi esclusivi del Consorzio per le autostrade siciliane, e quindi della sicurezza  -si legge infine nel comunicato – non è escluso che lei possa subire pressioni avverse o trovare ostacoli. Lo denunzi pubblicamente e ne tragga le dovute conseguenze! Le forze sociali sane, i cittadini, gli utenti, ed, in particolare, i familiari della strada, a cui è rivolto il nostro pensiero ed il nostro cordoglio, saranno con lei!”.

segnalato da Giovanni Celesti

5 Giugno 2011

Autore:

admin


Ti preghiamo di disattivare AdBlock o aggiungere il sito in whitelist