Quattromila chilometri verso la follia. Di paolo Pagani per Neri Pozza (anno 2021)
di nuovo disponibile
Fu tra il 1872 e il 1888, in questo breve arco temporale e in circa trenta località, che Friedrich Nietzsche scrisse le sue opere, fra gelidi ritiri in alta montagna e solitarie passeggiate in riva al mare.
Da qui parte l’idea di “Nietzsche on the road”, che non è una biografia in senso classico, poiché non rispetta lo sviluppo lineare dell’esistenza del filosofo tedesco, non la srotola in ordine cronologico, anno dopo anno.
L’autore ha viaggiato sulle tracce di Nietzsche, ripercorrendo gli itinerari da lui seguiti, i paesaggi e le città da lui visitati, nella convinzione che ogni luogo abbia influenzato le sue idee e la sua visione del mondo.
L’esistenza nietzscheana viene divisa in tre blocchi geograficamente distinti, che coincidono con altrettanti periodi filosofico-teoretici, che si alternano e si moltiplicano perché ogni accadimento e ogni tema ha una sua sede peculiare.
La prima sezione è interamente dedicata alla Germania, con la formazione giovanile e gli studi, le vicende familiari e le influenze culturali, e si chiude col ritorno in terra tedesca, da infermo infelice. La seconda parte, che è quella più rilevante dall’angolo visuale del suo pensiero, riguarda la ricca stagione vissuta in Svizzera, dall’insegnamento a Basilea alla scoperta montana di Sils-Maria, laddove incontrò Zarathustra e l’abisso dell’eterno ritorno.
Il terzo e ultimo blocco è riservato agli itinerari italiani, da Genova a Roma, da Messina a Rapallo, da Sorrento a Venezia; è la stagione e la terra che ricorda a Nietzsche l’antica Grecia, e che galvanizza la sua dimensione da filologo.
Di nuovo disponibile nel catalogo delle Edizioni di AR , 397 pagine, 18 euro
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