Regalo cripto a Sant’Angelo di Brolo?
La scelta di un regalo dentro l’uovo di Pasqua…. diventa oggetto della nota di Bruno Lorenzo Castrovinci
Un topo Gigio, un piccolo pupazzo di plastica, insignificante per alcuni, ma per un bambino una grande sorpresa nel suo bellissimo uovo di Pasqua.
Se poi l’uovo in questione è stato pure donato dal mondo delle associazioni, allora quel piccolo pupazzo, così simpatico, diventa il simbolo di una solidarietà che guarda agli umili certo, ma anche ai più piccoli, a coloro ai quali i genitori, con grandi sforzi economici, avrebbero comunque comprato, un uovo, ma sicuramente non così bello.
In un periodo di emergenza, tra mille polemiche, con le famiglie preoccupate per i propri figli, con un terribile vaccino che se da un lato ti salva la vita, dall’altro te la toglie come una roulette russa, dove dopo averlo fatto ti chiedi se sopravvivrai o no.
Eppure, al di là dei conflitti tra gli uomini grandi, quel dono, così piccolo, a guardarlo bene sarà stato la gioia di ogni bambino che lo ha ricevuto e se da un lato per alcuni, quello è stato una delle tante ed infinite sorprese, tra le tantissime uova ricevute, per alcuni sicuramente è stato l’unico o quasi.
Ma il gesto in sé, mi riporta al significato del dono, a quella solidarietà senza fini e senza scopi, che fa parte della nostra umanità.
In fondo, a pensarci, bene, non bisogna aspettare Natale e Pasqua, per donare, si potrebbero comprare dei giochi da dare alla scuola dell’infanzia, o del materiale didattico per la scuola primaria, certo la scuola con i fondi ricevuti fa il possibile ed in questi ultimi anni ha fatto tanto, ma vuoi mettere cosa succederebbe se ognuno di noi donasse qualcosa.
Nel silenzio della sua abitazione, un’anziana signora, avendo sentito parlare dei bambini dell’Istituto di Brolo, ha donato alla biblioteca di Sant’Angelo di Brolo, tutti i libri letti in una vita, e tenendo conto l’amore della lettura della stessa sono veramente tantissimi.
Succede anche che molte aziende hanno donato, molto al nostro, istituto, dal Gruppo Conad con il suo programma Scrittori di Classe, grazie al quale abbiamo potuto avviare il ciclo della robotica educativa, al gruppo Arena dei Supermercati Deco, alla cui raccolta punti hanno partecipato molte famiglie.
Alle carterie Burgio, che ci hanno donato cinque cartoni di risme di carta, ad Amazon con il suo programma un clic per la scuola con il quale compreremo un impianto audio per il laboratorio d’informatica.
Al Rotary Club “Terre del Tindari” che ha donato un tablet, all’associazione carristi con le sue maschere e coriandoli, e ai piccoli imprenditori locali con le loro mascherine, insomma un modo si essere felici dando.
Alla cartella donata dal comune di Ficarra a tutti i suoi alunni, o al buono dei regali di Natale del Comune di Brolo o alle uova di cioccolato, che associazioni ed enti locali del comune di Sant’Angelo di Brolo, hanno donato.
Ma anche ai lavori preparatori, per la realizzazione dell’orto didattico, fino alle patate che sono state messe a dimora, e che daranno i loro frutti.
Citare e ricordare tutti è pressoché impossibile tanti sono i piccoli doni che i bambini hanno ricevuto e che continuano a ricevere.
Il dono, il donarsi, quindi, un tema spesso dimenticato, eppure, oggi più attuale che mai, in un mondo che dimentica che in fondo tutti siamo stati bambini, e che la scuola è il loro mondo e che con un piccolo dono ognuno la potrebbe far diventare ancora più grande.
Se da un lato è vero che la dirigenza e gli enti locali garantiscono un ottimale funzionamento, dove non manca nulla, con investimenti importanti in termini di dotazione tecnologica, dall’altro è anche vero che si potrebbe fare di più, molto di più, donando.
Ma donare, non è chiedere, ma aprire il proprio cuore e lasciarsi andare a piccoli gesti, che per i bambini possono diventare grandi, e regalargli momenti di felicità, come il piccolo topo Gigio, in fondo così insignificante ma per questo così grande.
Alle sterili polemiche di una guerra senza fine, ben vengano i doni, un modo per costruire e realizzare, per dare e non togliere, per semplificare e non complicare.
E’ la forza del dono, che se saputa esercitare, rende immensamente grandi, e sicuramente migliori.
Castrovinci Bruno Lorenzo, ds scolastico