PTE & ALTRE STORIE – Tra Ortopedia a “singhiozzo” e freezer vaganti
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PTE & ALTRE STORIE – Tra Ortopedia a “singhiozzo” e freezer vaganti

La denuncia dei soccorritori sulle ambulanze, che vivono un forte stato di disagio, mentre il caso di un frigorifero vagante tra gli ospedali di Patti e Barcellona fa amaramente sorridere.

Ortopedia che zoppica

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Le problematiche legate al comparto di Ortopedia che assilla gli ospedali di Patti e Milazzo diventa un caso oltre che sanitario anche sociale. Ma anche la politica ha le sue colpe.

 Cosa succede

A Sant’Agata Militello da sei sette mesi l’ospedale ha chiuso le sale operatorie.

Una storia di carenze diffuse, di problematiche che dovevano essere affrontate all’origine, anzi preventivamente pianificate, hanno portato a questo. Ma in ospedale ci sono “gli ortopedici” che visitato ma non possono operare.

A Patti da circa un anno è chiusa l’ortopedia, per mancanza anche di medici, e qui si potrebbe discutere su come si è giunti a questo disastro.

Di fatto gli operatori del 118 non hanno accesso per tutti quei casi di presunte fratture di  femori che hanno bisogno di interventi.

in giro per gli ospedali messinesi

Così l’ambulanza, che giunge da uno dei paesi dei nebrodi orientali, con sopra il paziente “fratturato” deve essere dirottata verso gli ospedali messinesi dal Policlino al Papardoo al Piemonte.

Un fatto che diventa un disservizio grave, in quanto il mezzo medico può star fuori anche diverse ore, “diventando fantasma” presso Pte e Guardia Medica.

Di fatto un’assenza che penalizza l’utenza e l’intero territorio.

Ma senza entrare qui nel merito di chi ha portato al declassamento dell’ospedale pattese, aggiungiamo – sentita la denuncia e le lamentele che provengono da chi giornalmente fa il mestiere del soccorritore medico – che dall’ospedale di Milazzo i “femori rotti” vengono dirottati altrove. Di fatto qui, per la buona pace di tutti, non interviene nessuno.

La domanda che ci facciamo, e non per il classico amico, ma una moltitudine di utenti: Come mai l’Asl non prende provvedimento, su una cosa ormai a tutti nota?  

Come mai l’Asl consapevole che all’ospedale pattese è possibile operare i cosiddetti Asa4  cioè quei pazienti ad alto rischio anestesiologico per gli interventi chirurgici in quanto c’è una sala di rianimazione buona anche per le operazioni di ortopedia,  non si opta per rimpiazzare anche momentaneamente il personale specializzato di Sant’Agata Militello, trasferendolo in quello di Patti?

Una domanda che gli operatori dei 118 si pongono ormai quotidianamente.

Ma loro chiedono anche attenzioni sul personale che opera sulle ambulanze.

Infatti unitamente all’Ortopedia loro puntano il dito su casi dei medici carenti sulle Ambulanze 118 operative nei Pte dei Nebrodi.

Una mancanza grave, che rende il servizio carente.

Ormai nei PTE di Capo d’Orlando e Tortorici è quasi una prassi che le ambulanze carichino i pazienti a bordo senza medici che li assistano. A Brolo, di contro, il PTE è aperto, qui i sei medici che si alternano di fatto, operano, anche sabato e domenica, senza un attimo di sosta sopperendo le zone carenti.

Una situazione determinata perché non si mai tenuto conto del personale che andava in pensione, che non era più idoneo a far servizio sulle ambulanze e che quindi è stato trasferito a far altro, qualcuno – tra i medici, nel tempo è anche deceduto.

Anche qui gli addetti ai lavori – i soccorritori –  chiedono attenzione e azzardano l’ipotesi  – sabato e domenica – di chiudere il PTE di Brolo, in quanto funzionerebbe la guardia medica festiva e sostando i medici sulle ambulanze sguarnite di medico. Quasi una provazione ma che per loro rimane logica e pratica.

“A volte basta poco- dicono a microfono spento -. a far funzionare il servizio con la logica del buon padre di famiglia”.

La questione del frigo della farmacia

In questo clima emergenziale poi si ascolta, e la notizia circola prendendo un caffè tra gli stessi operatori dal camice verde, alla strana storia di un frigorifero, il Frezer 80 – quello specializzato ed adatto a contenere e conservare i vaccini, che dalla farmacia dell’ospedale di Patti viene mandato in trasferta alla “farmacia” ospedaliera di Barcellona.

Qui, viene attrezzato lo spazio per ospitare lo strumento, forse il punto di partenza per altro, ma poi, senza apparente motivazione, il frigo torna a Patti. Questo solo nello spazio di poche ore.

Una “passeggiata” con costi e problematiche ancora tutte da definire.

4 Agosto 2021

Autore:

redazione


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