La nuova raccolta di poesie di Franco Fogliani
Le poesie del professore Fogliani sono la sintesi di un percorso di vita vissuta intensamente ma con estrema purezza. Sono espressione di spontaneità e leggerezza veicolate tra dolori e passione, sono anche una perfetta combinazione di anima e corpo, unita alle meraviglie della natura che diviene allegoria e metafora di sentimenti nel momento in cui questa si fonde con l’idea dell’anima.
A presentare il nuovo volume, edito da Armenio Editori è lo stesso dirigente scolastico.
Ho raccolto testi composti in tantissimi anni, anche se alcuni, più legati all’attualità, sono recenti, e conservati senza la minima intenzione di pubblicazione.
Oggi, però, mi sono convinto che fosse arrivato il momento di rendere pubblici pensieri che ritenevo puramente privati, non già per un manifesto atto di narcisismo, ma perché con il trascorrere del tempo si sente il bisogno di mettere un punto nelle cose dette e pensate e di guardare al passato con un minimo di distacco.
Confesso che la poesia è sempre stata la mia grande passione, non tanto per i pochi e modesti versi composti, quanto per il godimento personale ricavato dalla lettura di grandi Maestri, italiani e stranieri, da Garcia Lorca a Montale, da Eliot a Quasimodo, i cui libri conservo gelosamente nella mia biblioteca.
Tale lettura mi ha accompagnato negli anni della formazione e della maturità. Ho sempre pensato che la poesia sia, come sosteneva il grande poeta Percy Shelley, allo stesso tempo «il centro e la circonferenza della conoscenza», dal momento che il pensiero e l’immaginazione si concretizzano in espressioni che sgorgano dal profondo dell’io, connotano il nostro sentire e lo stesso modo di essere in una certa fase della nostra esistenza e, anche, in un determinato momento storico. Essa è, pertanto, «come uno specchio» nel quale si riflette
non solo il nostro desiderio di comunicare con il mondo, ma pure il bisogno di tanti che si identificano con i pensieri espressi e colgono in essi una sintonia con il proprio sentire.
Come sosteneva giustamente John Dewey la poesia, in pochi versi, « condensa e abbrevia un’energia di espansione che è quasi esplosiva», per questo non sempre è stata apprezzata dal Potere, specie quando esprime idee legate alla politica, che ha colpito intellettuali e poeti con la prigione e, financo, con la morte. Gli esempi sono infiniti.
Ma la poesia è, a mio parere, soprattutto, un godimento dell’animo e, al contempo, un invito alla riflessione. In questo senso spero che i miei versi possano dare un piccolissimo contributo a quanti avranno la voglia e la pazienza di leggerli.
Le immagini sono state curate da Andrea D’Amico
Franco Fogliani, nato e residente a Sinagra ha già pubblicato un saggio “Libertà e cultura nella prospettiva pedagogica di John Dewey” presso Luigi Pellegrini Editore – Cosenza 2012. Ha anche pubblicato un libro di racconti “Il miele e il fiele” – Yorick Editore Patti 2015. E’ autore di due commedie – “Punto e a capo” e “Il paradiso non è qui” – Armenio Editore 2017.
Franco Fogliani è Dirigente Scolastico in pensione. Laureato in Pedagogia, è cultore di Filosofia Teoretica presso la Facoltà di Scienze della Formazione dell’Università degli Studi di Messina. È stato per tanti anni Assessore alla Cultura e alla Pubblica Istruzione nel Comune di Sinagra ed è tra i fondatori del Premio Letterario Nazionale Beniamino Joppolo/Lucio Piccolo.