Un ritaglio di giornale ci riporta alla memoria quell’episodio
cronaca di una calda estate
Era il 26 agosto della calda estate del 1990, la motonave, rientrava dalla eolie, dopo una mini crociera. Aveva già scaricato buona parte dei turisti sul molo del porto di Capo d’Orlando e stava facendo rotta verso il villaggio Calavà per concludere l’escursione giornaliera che aveva toccato Lipari e Vulcano.
Ma all’improvviso per un’avaria ai timoni la barca scartò di lato impattando – ingovernabile – sullo scoglio di “San Piero”, forse complice la bassa marea.
L’urto fu violento e si aprì una falla nello scafo che imbarcò subito acqua.
Alcuni dei turisti a bordo presi dal panico si lanciarono in acqua, e chi dalla spiaggia vedeva la scena capì subito che la situazione era problematica.
Fu bravo l’allora comandante, un calabrese, 30enne, Rocco Bellantone, che riuscì a governare il natante, lungo 23 metri e di 60 tonnellate di stazza, portandolo verso la spiaggia di Ponte di Naso dove si arenò.
Una manovra che permise ai sei uomini di equipaggio prima di portare a terra i turisti che erano ancora a bordo e quindi avviare subito gli interventi di ripristino e messa in sicurezza dello scafo, con le idrovore in funzione per far uscire l’acqua imbarcata e che aveva fatto inclinare la nave di lato.
Poi, il giorno dopo, il natante, giunse ai cantieri nautici di Portorosa dove venne riparato
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