Aggiornamento con le puntualizzazioni dell’ex assessore in calce all’articolo
Dopo le scissioni in consiglio comunale con la nascita di gruppi autonomi all’interno della maggioranza e le dimissioni del vicesindaco ora arrivano quelle dell’assessore Sinagra.
Una crisi politica accentuatasi anche con le prese di distanze del presidente del consiglio Lidia Gaudio.
Ora si aspettano le decisioni – quasi delle contromosse – del sindaco Nino Musca.
Le dimissioni della Sinagra, quasi un unicum con quanto avvenuto nell’ultimo consiglio comunale, se da un lato erano per certi versi considerati quasi come cosa fatta, dall’altro pare che dopo gli ultimi incontri politici-amministrativi sono stati, per la tempistica, una brusca accelerata al corso della vita politica locale.
La nota presentata al protocollo del comune da parte dell’ormai ex assessore è durissima, non fa sconti a nessuno a partire da funzionari, impiegati, ufficio di segreteria, segretario comunale e ovviamente sindaco e colleghi – anzi ex colleghi – di giunta.
In alcuni passaggi della sua lettera l’avvocato Maria Sinagra, scrive rivolgendosi direttamente a Nino Musca: “Con la presente formalizzo quanto da tempo sottopongo alla tua attenzione, mostrandoti tutta la mia preoccupazione per la difficoltà degli uffici” e lancia l’accusa, nel caso della convocazione dell’ultimo consiglio comunale “di una assurda superficialità“, in quanto, per lei, gli atti in aula mancavano “di elementi essenziali” e non erano “debitamente evasi dal responsabile dell’Area Economica-Finanziaria”.
Per l’ex assessore il “Sindaco, gli amministratori non debbono fare gli impiegati e/o i dirigenti. A ciò debbono provvedere i soggetti “responsabili” cui viene corrisposta apposita indennità. Sulla regolarità degli atti di Giunta e Consiglio Comunale deve vigilare la Segretaria Comunale alla quale ci siamo affidati“.
L’avvocato Sinagra rivolgendosi a Nino Musca scrive “Sindaco, prendo di petto questa situazione perché sono seriamente preoccupata e altrettanto rammaricata da questo continuo tergiversare su questioni importanti. Sono mesi, anzi, anni che tamponiamo mancanze. Sono mesi che mostro preoccupazione per il posticipo sugli atti propedeutici relativi al bilancio mancando addirittura, allo stato, la predisposizione del consuntivo. Cosa succederà tra qualche giorno? Ci sarà l’ennesimo attacco da parte di qualche gruppo politico che bene ha pensato di prendere le distanze? Se in tempi normali la cosa poteva essere tollerata, oggi, con la crisi amministrativa che stiamo attraversando, aumentano i dubbi e si invocano conferme. Mi sento tradita da un modus operandi che non mi appartiene. Mi sento vittima di un sistema che tenta di cancellare tenacia ed entusiasmo. Non è più tollerabile il continuare a disquisire senza poi concretizzare alcuna scelta“.
Quindi per lei non sussistono più le “condizioni politiche, amministrative e gestionali affinché io veda tutelata la mia figura. Ho tentato di superare quella diatriba politica iniziata mesi fa della quale ancora oggi mi lasciano perplessa e mi sfuggono diversi passaggi. L’ho fatto per senso di responsabilità verso il mio paese ma gli ultimi episodi connessi al Consiglio Comunale non possono davvero essere tollerati“.
E per questo declina ogni “connessione con questo modus organizzativo e con quella che può essere definita una superficialità che inficia non solo l’amministrazione ma anche e, soprattutto, l’Ente“.
Per Maria Sinagra questa nota formalizza semplicemente quello che lei ha evidenziato “da mesi e ribadito fortemente negli ultimi giorni”.
Ora si aspetta la nomina della nuova giunta sinagrese, mentre è già evidente, che nell’aria c’è il clima della prossima campagna elettorale dove, personaggi politici falsamente ritenuti dormienti o all’angolo, sono già in moto.
L’aggiornamento.