L’accusa è quella di sfruttamento di un cittadino extracomunitario.
I fatti sono emersi lo scorso 3 febbraio, quando l’uomo, 64 anni di Brolo, venne arrestato in flagranza dagli agenti della polizia amministrativa del commissariato di Capo d’Orlando durante un sopralluogo unitamente ai carabinieri della tutela del lavoro di Palermo.
Il Gip del Tribunale di Patti, sabato, ha convalidato l’arresto ma esclusa la misura degli arresti domiciliari scegliendo come proposto dal legale dell’imprenditore una misura cautelare meno afflittiva come appunto il divieto di dimora a Piraino, dove ha sede la ditta dell’imprenditore, accusato anche di fornire al lavoratore straniero un trattamento economico del tutto irrisorio rispetto all’orario di lavoro effettivamente svolto.
L’indagine è della Procura della Repubblica di Patti
L’operazione ispettiva della Squadra di polizia amministrativa del Commissariato di Capo d’Orlando, insieme al Gruppo dei Carabinieri della Tutela del Lavoro di Palermo, rientrava in un quadro più allargato sul tema della repressione di attività di caporalato, intermediazione illecita di manodopera e sfruttamento del lavoro
Per l’imprenditore anche l’accusa di aver fatto lavorare il dipendente in palese violazione delle norme sulla sicurezza sui luoghi di lavoro.
L’extracomunitario – subito affidato ad operatori dell’associazione “Penelope” e ricoverato presso una struttura di accoglienza – viveva all’interno di un container del tutto precario, come accertato da personale ASP del Distretto Sanitario di Patti.