I giovani della destra guardano con preoccupazione e voglia di rivalsa il futuro politico che li attende, però non sarà facile affrontare con sicurezza un avvenire che si preannuncia non ricco di sorprese ma sempre irto d’insidie.
Per farlo però bisogna aggrapparsi a quei simboli e a certe atmosfere, che ne hanno caratterizzato le azioni dei decenni passati, e che forse sono stati troppo frettolosamente accantonati in nome di un poco chiaro “moderatismo”, che non può essere un valore per chi decide di appartenere ad una certa storia politica. Questo è quello che è avvenuto dal 28 al 31 luglio a Percile, frazione di nemmeno 300 abitanti alle porte di Roma, dove si è svolto il campo organizzato dalla Rete Identitaria Plus Ultra che raggruppa tutte le aree della Giovane Italia, e non solo, vicina a Gianni Alemanno.
Il campo prevedeva dibattiti a cui hanno partecipato esponenti politici del centrodestra, sono state fatte delle commissioni sui temi di specifici (università, lavoro scuola e amministrazione pubblica), laboratori e presentati libri, insomma l’ambientazione e l’organizzazione ripercorre molto lo stile dei campi Hobbit del Fronte della Gioventù organizzati tra gli anni 70’ e 80’, e il titolo del Campo, “Ritorno ad Itaca”, voglia rappresentare un ritorno a casa, una casa fatta di valori non negoziabili.
Tra i tanti esponenti politici che hanno ravvivato i dibatti in questi tre giorni non potevano mancare le presenze del Sindaco di Roma Gianni Alemanno, del Ministro della Gioventù Giorgia Meloni, le deputate Paola Frassinetti e Barbara Saltamartini e L’on. Marcello De Angelis direttore del “Secolo d’Italia”. All’evento hanno partecipato circa 150 ragazzi provenienti da tutta Italia, da Milano a Palermo, da Firenze a Roma passando per Messina a Treviso.
Nel campo si è discusso della necessità di ridare un valore a tre termini che i giovani della destra vogliono vedere finalmente applicati e cioè merito, identità e soprattutto partecipazione.
Proprio su quest’ultimo punto si è soffermata il Ministro Giorgia Meloni, che ha detto la sua sull’eventualità di applicare pure per il PDL il meccanismo delle primarie “certamente le primarie possono essere uno strumento affascinante-ha dichiarato il Ministro Meloni-a patto però che si differenzino da quelle del PD, che non porterebbero a nessuna crescita ad un partito che probabilmente necessita di partecipazione dal basso, ma che non ha bisogno di scopiazzare quanto fatto dall’altra parte”.
Sulla situazione italiana ed europea si è espresso il Sindaco della capitale Gianni Alemanno che non ha risparmiato pesanti attacchi alla Lega rea, a suo dire, di aver intrapreso posizioni sempre più indifendibili e che mettono in grande imbarazzo l’esecutivo, inoltre non ha mostrato alcun timore davanti all’eventualità di una sfiducia leghista al Governo “io ritengo che da parte mia, il tempo delle mediazioni sia finito – ha tuonato Alemanno – certe trovate, non ultima quella dei ministeri a Monza, non sono più tollerabili non possiamo sempre essere noi a fare i passi indietro, se faranno cadere il governo? Bene, se lo vogliono fare lo facciano”.
Inoltre lo stesso Alemanno ha poi ricordato come politicamente sia un momento difficile per tutti i grandi esecutivi europei e non solo, ma che l’Italia per uscire dalla crisi è necessario un cambiamento mentale nei consumi e nelle spese, che sarebbero molto più incisivi anche di 2 o 3 decreti.
L’identità è il tema toccato nel suo intervento dall’On. Marcello De angelis, che ha sottolineato come aiuti a trovare la meta che ognuno di noi vuole raggiungere, proprio perché rende più chiara l’appartenenza e di conseguenza la storia di un’intera comunità e di ogni singolo uomo.
Altri temi molto importanti sono stati toccati durante questi tre giorni su tutti quello dell’Università e della Riforma Gelmini spiegata dall’On. Paola Frassinetti che fa parte della commissione Istruzione e Cultura della Camera, ma anche del “caso Bolzano”, e si fa avanti l’idea di organizzare una manifestazione della Giovane Italia a Bolzano per il 4 novembre per riaffermare l’italianità di quella zona. In conclusione della giornata il campo ha organizzato per tutte le sere dei concerti di gruppi o cantanti di musica alternativa, vicini da sempre a quell’ambiente giovanile le cui canzoni sono da quasi trent’anni patrimonio di un’intera comunità politica, dai più recenti Insedia o Aurora, fino a Gabriele Marconi uno dei primi, e più amati, esponenti della cosìdetta “musica alternativa”.