Riceviamo e pubblichiamo la nota di Salvatore Mastrolembo, consigliere comunale d’opposizione di Piraino.
In merito alla costituenda Unione dei Comuni tra S.Angelo di Brolo e Piraino una domanda ho posto ai componenti l’assemblea che la sera di Venerdi 12 agosto alle ore 18.30 nella sede della Costa Saracena di Gliaca si è riunita e alla quale erano stati invitati a partecipare gli amministratori di S.Angelo di Brolo e di Piraino per un confronto sulla opportunità di costituire una Unione tra i due comuni e sulla bozza di statuto che dovrebbe regolarne le relative funzioni: è possibile per il Comune di Piraino costituirsi in unione con altri comuni senza che di questa nuova entità faccia parte il Comune di Gioiosa Marea?
L’obiezione posta alla domanda è stata che il sindaco di Gioiosa Marea non voleva far parte di tale unione, ma che comunque poteva subentrare in un secondo momento.
Ho riferito che avevo personalmente parlato, qualche giorno prima, con il sindaco Spanò il quale non aveva affatto escluso tale possibilità e che sarebbe stato invece disposto a discutere e confrontarsi sul problema appena finite le feste ferragostane.
“Se l’unione vuole essere solo un fatto che consenta l’accesso a qualche sporadico contributo, la cosa non mi interessa; se invece si vuole dare vita ad un organismo proiettato nel futuro pensato per una migliore efficienza e razionalizzazione di tutte le risorse possiamo cominciare a discutere subito dopo le feste di ferragosto”.
Motivo per cui ho chiesto all’assemblea di rinviare di qualche giorno l’approvazione dello statuto in modo a dare all’amministrazione gioiosana il tempo di organizzarsi in merito e di partecipare sin dal nascere al tavolo “costituente”.
Sono e resto convinto, come ho avuto modo di dire in quella sede agli amministratori dei due comuni (all’incontro erano presenti buona parte degli amministratori di S.Angelo di Brolo e di questi il sindaco Caruso ed il presidente del C.C. Cortolillo, mentre in rappresentanza dell’amministrazione di Piraino erano presenti, il v.s. Forestieri e l’ass. Ruggeri, un consigliere; naturalmente brillavano per la loro assenza il sindaco ed il presidente del C.C.; il sottoscritto, il capo gruppo Marino ed il cons. Natoli per l’opposizione), come pure sostiene l’avv. V.Amato nella sua lettera aperta alle due amministrazioni, che questa unione può portare solo benefici alle comunità facenti parte, e ciò non solo e principalmente perché si potrà ottenere qualche contributo in più dalla Regione o dallo Stato, ma perché dalla unione potranno nascere una serie di iniziative che, se gestite con intelligenza e lungimiranza, porterebbero notevoli vantaggi alle comunità interessate.
Ciò naturalmente non può prescindere dal fatto che le comunità che costituiranno tali unioni debbano avere, oltre ai territori possibilmente confinanti, anche affinità di interessi, economici, sociali e culturali, e quelli strettamente collegati con le funzioni ed i servizi.
Mi rendo perfettamente conto che tali affinità ci sono e sono rilavanti anche con il vicino comune di Sant’Angelo, ma lo sono maggiormente con il territorio e la comunità di Gioiosa Marea, ai quali, ci legano ragioni geografiche, storiche, ma soprattutto ci legano motivi socioeconomici e culturali.
Sindaci ed amministratori lungimiranti non possono esimersi dal ricercare queste affinità e queste ragioni e, mettendo da parte qualsiasi personalismo, caso mai vi fosse, debbono sedersi ad un tavolo di confronto e di dibattito per trovare la più giusta ed equilibrata soluzione per i propri territori e per le comunità amministrate tenendo sempre presente che le amministrazioni ed i sindaci passano mentre le scelte politiche, da questi poste in essere, restano per il futuro.
La lettera del sindaco Spano resa pubblica oggi pomeriggio ( ieri per chi legge) a mio parere conferma la disponibilità di ricercare una soluzione nel momento in cui scrive …..“Serve un’analisi attenta sui servizi erogati, su costi sostenuti, sulle esigenze dei cittadini, sulle risorse disponibili, finanziarie ed umane, per poter giungere a nuove forme di gestione degli stessi e non pensare solo ed esclusivamente all’opportunità di ottenere (non sappiamo fino a quando) qualche decina di migliaia di euro e far passare ciò come opportunità per razionalizzare la spesa e migliorare i servizi”.
Come non condividere la prospettiva che tale affermazione apre su quelle che dovranno necessariamente essere le scelte che amministratori attenti dovranno attuare per evitare il collasso economico e finanziario degli enti amministrati.
A me sembra un ottimo punto di partenza per iniziare quel discorso che dicevo prima.
I presupposti per dar vita ad una struttura locale seria che esca dagli schemi classici e dai confini comunali, cosi come sono stati fino ad ora definiti, ci sono tutti.
Occorre ragionare, ricercare i punti di unione, ottimizzare e utilizzare al meglio tutte le risorse disponibili, e poi agire.
Tutto ciò dovrebbe servire anche ad evitare che si dia vita all’ennesimo, inutile, dispersivo e dispendioso carrozzone come tanti altri già istituiti nel passato e dei quali, strada facendo, si sono completamente perse le tracce.
Da oppositori responsabili ed attenti agli interessi della comunità, quali riteniamo essere tutto il gruppo di opposizione di Piraino, penso che l’opportunità di una maggiore riflessione la potremmo dare noi; se nessuno dei sei consiglieri voterà la proposta di approvazione dello statuto, adempimento che l’amministrazione di Snt’Angelo ha già espletato, non sarà raggiunto il quorum dei dieci voti necessari a che la proposta sia approvata da subito e quindi, dovendo trascorrere almeno un mese prima di poterla riproporre al Consiglio, si avrebbe maggiore tempo per meglio riflettere e ragionare.
Penso che cosi ci comporteremo perché siamo convinti che il rinvio di qualche mese alla fine potrebbe portare innumerevoli vantaggi per tutte le comunità interessate.
Salvatore Mastrolembo V. (consigliere comunale di opposizione)