Alle 19.30, l’autrice messinese presenta, per la prima volta “in presenza” nella sua città, il suo ultimo romanzo
Dopo il prologo tra il 20 e il 22 luglio, apre ufficialmente “Orizzonti – transizione ecologica e nuove generazioni”, la XX edizione dell’Horcynus Festival, a cura della Fondazione Horcynus Orca e della Fondazione di Comunità di Messina.
L’appuntamento di apertura è al Parco Horcynus Orca, alle 19.30, con l’autrice messinese Nadia Terranova che, per la prima volta “in presenza” nella sua città, presenta il suo ultimo libro Trema la notte (Einaudi), pubblicato a febbraio 2022. Dialogherà con l’autrice Anna Mallamo, l’evento è organizzato in collaborazione con Feltrinelli Messina.
“Non era mai accaduto che aspettassi tanto per presentare un mio libro a Messina – spiega Nadia Terranova – ma questo nasce un mese prima di mia figlia. Tra la gravidanza, il parto e la pandemia non mi è stato possibile venire prima. Questo per me è anche il romanzo in cui la città è più coinvolta, perché entro nella sua storia collettiva, non solo attraverso il mio sguardo. Quindi sì, sono emozionatissima”. Emozione che si rafforza nelle circostanze specifiche. La presentazione di Trema la notte si terrà, infatti, nei luoghi dell’Horcynus Orca, il romanzo di Stefano D’Arrigo che Nadia Terranova ha letto “con la foga, ma anche la determinazione, dei vent’anni. È un libro complesso, totemico. Chiunque scriva ambientando le sue storie sullo Stretto deve farci i conti, è una fortuna avere un gigante del genere come nume tutelare ma bisogna stare anche attenti a non farsene schiacciare, cercando sempre e comunque in modo originale la propria voce”.
La XX edizione dell’Horcynus Festival è legata alla ricerca, nella letteratura, nella musica, nel cinema e nell’arte in generale, di quegli “orizzonti” capaci di contrastare le diseguaglianze economiche, sociali e di riconoscimento e i processi di mutamento climatico, per garantire il diritto al futuro delle giovani generazioni. “Sono preoccupata per questo futuro – dice a proposito la scrittrice – In questo ultimo periodo ho assistito agli incendi di Roma, ho cercato di dare voce all’angoscia, ne ho scritto. Mi auguro di trasmettere a mia figlia la possibilità di sentirsi parte di una natura più grande, proprio a lei che porta il nome di un astro, Luna, vorrei dire che l’universo è sempre qualcosa che ci riguarda”.
E sui suoi personali “orizzonti”? “In ottobre uscirà un mio nuovo libro – anticipa Nadia Terranova -, una fiaba per tutte le età. E mi sto dedicando alla scrittura cinematografica collaborando ad alcune sceneggiature, un lavoro nuovo per me. La scrittura è sempre il mio orizzonte, e per questo cerco di spostarlo sempre un po’ più in là”.
TREMA LA NOTTE
28 dicembre 1908: il più devastante terremoto mai avvenuto in Europa rade al suolo Messina e Reggio Calabria.
Nadia Terranova attinge alla storia dello Stretto, il luogo mitico della sua scrittura, per raccontarci di una ragazza e di un bambino cui una tragedia collettiva toglie tutto, eppure dona un’inattesa possibilità. Quella di erigere, sopra le macerie, un’esistenza magari sghemba, ma piú somigliante all’idea di amore che hanno sempre immaginato. Perché mentre distrugge l’apocalisse rivela, e ci mostra nudo, umanissimo, il nostro bisogno di vita che continua a pulsare, ostinatamente.
«C’è qualcosa di piú forte del dolore, ed è l’abitudine». Lo sa bene l’undicenne Nicola, che passa ogni notte in cantina legato a un catafalco, e sogna di scappare da una madre vessatoria, la moglie del piú grande produttore di bergamotto della Calabria. Dall’altra parte del mare, Barbara, arrivata in treno a Messina per assistere all’Aida, progetta, con tutta la ribellione dei suoi vent’anni, una fuga dal padre, che vuole farle sposare un uomo di cui non è innamorata.
I loro desideri di libertà saranno esauditi, ma a un prezzo altissimo.
La terra trema, e il mondo di Barbara e quello di Nicola si sbriciolano, letteralmente. Adesso che hanno perso tutto, entrambi rimpiangono la loro vecchia prigione. Adesso che sono soli, non possono che aggirarsi indifesi tra le rovine, in mezzo agli altri superstiti, finché il destino non li fa incontrare: per pochi istanti, ma cosí violenti che resteranno indelebili. In un modo primordiale, precosciente, i due saranno uniti per sempre.
NADIA TERRANOVA (Messina, 1978) vive a Roma. Per Einaudi Stile Libero ha pubblicato i romanzi Gli anni al contrario (2015, vincitore di numerosi premi tra cui il Bagutta Opera Prima, il Brancati e l’americano The Bridge Book Award) e Addio fantasmi (2018, finalista al Premio Strega 2019). È tradotta in tutto il mondo. Collabora con le pagine culturali della «Repubblica» e della «Stampa». Tiene su «Vanity Fair» la rubrica settimanale Sirene, ritratti di donne contemporanee, ed è la curatrice di «K», la rivista letteraria de «Linkiesta».