Dopo le dichiarazione del presidente del Ance Messina, il direttore generale del Consorzio Cassiopea interviene.
“Credo di parlare interpretando il pensiero diffuso della categoria”.
Nei giorni scorsi, dall’Ance Messina era partito un duro attacco verso quella “ pessima consuetudine che si ripete nella Regione Sicilia, quando ogni anno, in estate, ci sono dei problemi di rendicontazione contabile negli uffici amministrativi regionali, con gli esponenti politici che rimpallano alla burocrazia i ritardi nella emissione di documenti essenziali per liquidare alle imprese i lavori eseguiti”
Giuseppe Ricciardello – il presidente dei costruttori messinesi – evidenziava che ci sono aziende che, dopo un anno, non vengono pagate, per cui, all’ormai consolidato ritardo nella liquidazione degli stati di avanzamento o delle fatture, ben oltre il limite concesso dalla legge, si aggiunge il blocco legato a un meccanismo contabile di valore esclusivamente formale, che, però, diventa sostanziale quando impedisce alle imprese di monetizzare i propri crediti nei confronti degli enti appaltanti finanziati dalla Regione.
L’Ance nella sua nota si poneva il problema, che con le dimissioni della Giunta Musumeci e l’approssimarsi del turno unico elettorale regionale e nazionale del 25 settembre prossimo, la politica si fermasse a tutelare solo ai propri posizionamenti futuri e abbandoni le imprese al loro destino, “così come sta accadendo in alcuni enti appaltanti siciliani che non portano avanti le pratiche per le compensazioni dei prezzi concessa dai recenti Decreti Aiuti, con il fine di far fronte al caro materiali”.
Dal Consorzio Cassiopea, giunge, a distanza, un altro punto di vista, che se da un lato ritiene giuste le osservazione fatte dall’Ance, dall’altro le apostrofa come tardive, ma anche “settarie”.
A parlare è Giuseppe Pettina.
“Credo di interpretare il pensiero comune di chi come la nostra azienda non ha interessi nei grandi lavori pubblici, ma opera nel mondo edilizio, avendo ogni giorno rapporti con rendicontazioni, cassetti fiscali, istituti finanziari, cessioni di credito. Un comparto che rappresenta migliaia di posti di lavori, credibilità aziendali da tutelare, un indotto fatto da professionisti, fornitori, ma soprattutto famiglie e clienti. Siamo contenti – sottolinea i direttore generale del consorzio oggi impegnato anche nel settore della comunità energetica e della trasformazione della spazzatura in energia pulita – che l’Ance interviene sui problemi finanziari e si lamenta contro la Regione Siciliana. Ma ci piane far notare anche al Presidente Ricciardello , che non c’è un settore edile di fascia alta e uno di fascia bassa. Un settore di imprese dedicato ai grandi appalti ed uno messo ai margini perchè si dedicata al comparto del “privato”.
Abbiamo le stesse problematiche legate l fine mese, ad aver ascolto e le attenzioni della politica.
Appena ci sono ritardi nei lavori pubblici subito la categoria – giustamente – si muove e pretende interventi immediati, ma da tempo chiediamo all’Ance perché nessuno si è posto il problema del blocco dei crediti dei bonus e del continuo cambiamento delle regole con la carte già smazzate. Avevamo chiesto un incontro per il quale attendiamo ancora risposta e non ci consideriamo affatto figli, noi imprenditori edili, di un dio minore”.
E Pettina, affonda – la polemica, ormai aperta -: “Forse per essere ascoltati bisogna essere iscritti e pagare un associazione che guarda solo un settore? Se è questa la soluzione, la strada da percorrere per farsi sentire, basta dirlo e presto faremo parte dell’Ance”.
le conclusioni
Intanto Giuseppe Pettina conclude: Sono consapevole, in linea come dice Ricciardello, che occorre che la macchina burocratico\finanziaria si attivi subito, che vengano sbloccati i pagamenti, ferie on non ferie dei funzionari, che la Politica, lo Stato, vigili anche sul costo del denaro, quando le aziende sono costrette a ricorrere per la mancata apertura dei cassetti fiscali, per somme sacrosantamente dovute.
Questo deve accadere indipendentemente dalle sorti di chi dovrà governarci, a Palermo o a Roma, perchè è la regola della democrazia, la tutela dell’occupazione, perchè noi produciamo, Pil, Reddito e Posti di Lavoro”
E chiude: “Mi auguro che tutti dopo il periodo fermo dei cantieri dovuti alla pausa di ferragosto possano riaprire serenamente, positivamente, con fiducia, altrimenti il crollo della nostra economia, coinvolgerà tutto e tutti. Che ognuno faccia la sua parte. Ora!”
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