UNIVERSITA’ – Contro il numero chiuso si schiera il Dottore Carmelo Rizzo Nervo
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UNIVERSITA’ – Contro il numero chiuso si schiera il Dottore Carmelo Rizzo Nervo

Calogero Leanza: “Necessaria un’azione concreta da parte delle forze politiche locali e nazionali”

Carmelo Rizzo Nervo, medico per più di quaranta anni, già Sindaco del comune di Tortorici, è in qualità di professionista e di ex amministratore che concentra l’attenzione su un report sulla spinosa questione del numero chiuso nelle Università, in particolare a medicina e sulle gravose conseguenze.

rizzo_nervoAfferma di essere sempre stato contrario ai numeri chiusi sin dall’attuazione del governo D’Alema nel 1999. “I principi costituzionali prevedono il diritto all’istruzione e questa tipologia di selezione calpesta la nostra Costituzione, nessuna area politica ha affrontato in maniera concreta questa dannosa situazione. Preparare i test è un privilegio, da migliaia di euro, che non tutti possono permettersi e non è accettabile rimanere inermi a questa situazione.”

Continua il Dottor Rizzo “È chiaro come la scelta fatta non ha scaturito effetto sperato, il test d’ingresso non è uno strumento in grado di garantire un’adeguata selezione dei professionisti del domani. Il test d’ingresso tutto può verificare tranne la propensione di un diciottenne a diventare un buon medico. La selezione deve tornare ad essere naturale e deve essere il percorso di studi a dimostrare chi rispecchia le caratteristiche del buon medico e del buon professionista del domani. Se ci fosse stato il test l’anno in cui decisi di intraprendere il mio cammino universitario in medicina, oggi probabilmente non avrei avuto alle spalle quarantuno anni di carriera come medico.”

La pandemia ha evidenziato, qualora ce ne fosse bisogno, come ci sia un drastico calo di personale rispetto al reale bisogno. Ed è proprio su questo punto che l’ex Sindaco Carmelo Rizzo Nervo analizza il punto come amministratore sottolineando la delicata situazione che le province devono affrontare trovando una grave carenza di personale se non addirittura la totale mancanza. Esempio pratico la mancanza dei medici di base.  “Tortorici si ritrova con solo tre medici di base e l’ambulanza senza personale sanitario adeguato a gestire le emergenze.” Provocatoria ed eloquente la battuta sulle ambulanze – “più che mezzi di soccorso stanno diventando taxi per il cimitero”. Una battuta per l’appunto che però non fa ridere ma fa preoccupare una fetta importante di popolazione.

Sulle imminenti elezioni di giorno 25 Settembre l’ex Sindaco manifesta un misto di rabbia e delusione per la gestione sul tema: “nessuna area politica e nessun rappresentante del territorio siciliano, nella fattispecie, hanno fatto qualcosa di concreto per contrastare questo oltraggio alla costituzione e per avanzare attività di contrasto al numero chiuso. Rimane tutto incentrato nelle settimane di campagna elettorale per poi essere nuovamente accantonato nel dimenticatoio.”

Alla domanda su cosa auspica nel breve termine da parte della nuova classe politica, Carmelo Rizzo Nervo è molto diretto “Auspico che i nuovi componenti dell’assemblea regionale portino avanti la battaglia dell’abolizione del numero chiuso in tutti i dipartimenti ancora vincolati a questo sistema. Propongo un disegno di legge che parta dal nostro parlamento regionale e che sposti successivamente la battaglia a Roma.” Trova pieno riscontro in questa battaglia da parte di Calogero Leanza, candidato per alle elezioni regionali tra le fila del Partito Democratico, il quale afferma che “il criterio di selezione in diversi Dipartimenti è ancorato a sistemi che hanno dimostrato di non essere adeguati. È necessaria un’azione concreta da parte delle forze politiche locali e nazionali, anche abbastanza urgente. Il diritto allo studio e la tutela alla classe dirigente del domani non è un problema secondario e non può aspettare.”

Conclude il pensiero, Carmelo Rizzo Nervo, con un pensiero rivolto ai giovani e alle loro famiglie “Con questi limiti del numero chiuso si umilia e si disprezza il futuro di migliaia di giovani. Lo Stato, agendo così, disprezza le intelligenze dei suoi figli. Non è normale continuare ad assistere a scene di studenti costretti a scegliere studi alternativi solo perché non tutelati.”

12 Settembre 2022

Autore:

redazione


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