“…voglio pensare che ancora, come allora sorridi…”

Se ne è andato un grande, non solo della cucina e del buon mangiare.

Ieri Sinagra era attonita apprendendo la notizia, giunta improvvisa, ma forse già messa in conto. Un dolore che ha avvolto molti sui nebrodi e che amplificato dai social ha intristito tanti.

Infatti “Giò” era noto a tutti, conosciuto da tanti, un buon amico per molti.

Non era solo uno chef, era qualcosa in più e lo si nota dalle miriadi di commenti che oggi piovono, come lacrime, dai social network.

In tantissimi lo ricordano: sorridente, allegro, battuta pronta, commento sagace, pacato nella voce e nei modi, gentile nel fare, nel consigliare il vino o il crudo di seppia, che solo lui sapeva far così bene.

È un giorno triste per tutti. Ci ha lasciato un’anima geniale, limpida e sorridente, una persona intelligente, appassionata – anche di calcio – che faceva entusiasmare tanti quando parlava di cucina, di territorio, di giovani e di futuro.

Un grande professionista. Ci mancherà il calore del suo sorriso, il suo cibo, le sue chiacchiere, la sua curiosità e di come ci raccontava il sapore e l’amore per la tua terra.  Era uno che sapeva entusiasmarsi sempre anche quando la vita gli riservava brutti e dolorosi colpi.

“carne cotta e….pesce crudo”

Giovanni Costantino – aveva 60anni –  era di Sinagra, ma di fatto era uno chef dei nebrodi. A Capo d’Orlando aveva gestito per anni un locale sul lungomare, la Risacca. Indimenticabili i capodanno tra “amici, o le cene di natale, poi, recentemente, dopo la morte del fratello, era ritornato a cucinare nel locale di famiglia.

La malattia è giunta rapida, improvvisa, senza scampo.

Ci uniamo al dolore della famiglia, per la sua scomparsa, ricordando la passione e l’amore per il suo lavoro, continueremo a sentirlo in ogni sapore e a vederti in ogni stella che brilla di allegria.

Ciao Giò, cucina bene anche lì

I funerali si svolgeranno domani, sabato 22 ottobre, a Capo d’Orlando, alle ore 15,30 nella chiesa di Sant’Antonio. Poi la salma sarà traslata nel cimitero di Sinagra.

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