A Enzo Mirigliani «che ha dedicato 72 anni della sua esistenza alla ricerca delle migliori forme della Bellezza femminile e, al contempo, della sua valorizzazione e della sua esaltazione», dedica un articolo (“Fil di cuore” si chiama la sua rubrica su La Nazione- Il Resto del Carlino – Il Giorno) Maria Rita Parsi che rivolge le sue riflessioni innanzi tutto alla figlia Patrizia.
E’ lei, infatti – aggiunge – la Regina di questo Concorso (il Premio) importante, unico, conosciuto e non soltanto in Italia. «Ma con il Premio ha ereditato anche quelle mescolanze, quelle ambiguità, quei fardelli e, insieme, quelle sensibilità, quelle armonie, quelle dichiarate e ribadite ‘diversità che lo contraddistinguono da chi volgarmente specula e mercifica sulla bellezza delle donne.
Enzo Mirigliani e il suo Premio hanno dimostrato nel tempo, infatti – scrive la professoressa Parsi – il loro inossidabile, inalterato, rispettoso incanto per le donne (si spera non soltanto per le Belle).
Così, soprattutto oggi, nel salutare il Patron, è anche a Patrizia Mirigliani che va il mio pensiero».
«Mancherà tanto a tutti noi, ma resterà sempre vivo nei nostri ricordi: Enzo Mirigliani – ha scritto Elisabetta Gregoraci – ha dato anche a me la possibilità di vivere un sogno.
Sono indelebili i momenti trascorsi accanto a lui nell’edizione 1997 di Miss Italia, io avevo solamente 17 anni. Mi stringo attorno alla famiglia Mirigliani».
Denny Mendez ha ricordato, dopo i funerali del patron, il giorno della sua elezione a Miss Italia nel 1996 fra le polemiche: «Ma lui – ha detto – mi è stato vicino, mi ha promesso che avremmo combattuto insieme e così è stato.
Non aveva paura delle sfide». Al funerale hanno assistito anche Elisabetta Viaggi, sorda dalla nascita e che, prima disabile del Concorso, vinse la fascia di Miss Modella Domani. («Aveva una grande sensibilità – ha detto di Enzo – faceva di tutto per evitarmi disagi e imbarazzi»).
Saverio Albanese