Quale futuro per la gestione del servizio idrico e Ati? Se lo chiede il sindaco di San Piero Patti
Secondo il sindaco Marchello di San Piero Patti vi è il serio rischio di commissariamento dei Comuni.
Grandi perplessità sull’iter avviato da parte dell’ATI, l’Assemblea territoriale idrica di Messina, per la costituzione di una nuova società da parte del sindaco di S. Piero Patti, Cinzia Marchello, che interviene sull’importante questione della gestione del servizio idrico sul territorio messinese . Infatti, lo scorso 29 maggio il commissario ad acta dell’ATI, nominato per esercitare i poteri sostitutivi per l’affidamento della gestione del servizio idrico integrato nei Comuni della provincia di Messina, con una lettera inviata al Comune di San Piero Patti, ha invitato il sindaco e il consiglio comunale a porre in essere tutti gli adempimenti necessari all’approvazione dello statuto della società partecipata MessinAcque S.P.A. e alla conseguente sottoscrizione delle azioni del capitale sociale e a tutti gli adempimenti consequenziali. Una novità che riguarda tutti i comuni della nostra provincia e che non convince il sindaco sampietrino Marchello che dichiara: “Mi preme precisare che, nonostante abbia chiesto la convocazione del consiglio comunale per trattare l’argomento, la scelta del commissario ad acta di individuare quale soggetto gestore degli acquedotti una s. p. a. pubblico/privata mi crea molte perplessità. Abbiamo già sperimentato strumenti di questo tipo con la gestione degli ATO Rifiuti, con risultati fallimentari, aumento di tariffe in maniera indiscriminata, servizi scadenti, scarsa tutela dell’ambiente e pessima gestione del personale.
Pertanto ritengo che l’argomento non si possa liquidare con un categorico invito ad approvare in breve tempo gli atti, pena il commissariamento dei consigli comunali per procedere all’approvazione”. “Insieme ai colleghi sindaci – continua il primo cittadino di S. Piero – bisogna intraprendere delle iniziative volte a tutelare le nostre comunità, garantendo il servizio idrico pubblico. Bisogna agire con tempestività coinvolgendo il territorio, i sindaci e le altre istituzioni per evitare che si perpetui l’ennesimo danno nei confronti dei cittadini, attraverso l’istituzione di un altro “carrozzone” della cui nascita non vorremmo essere complici».
Giuseppina Sabina Laguidara