PACKAGING ALIMENTARE – Quattro principi alla base di un buon design
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PACKAGING ALIMENTARE – Quattro principi alla base di un buon design

Proteggere i cibi con sicurezza e “gusto”

Tra le aziende del settore food, specialmente prima del lancio di un nuovo prodotto sul mercato, è frequente chiedersi se è possibile trasformare le confezioni degli alimenti in commercio in un elemento capace di incrementare le vendite. Ma soprattutto si è interessati sul come fare, ovvero su quali siano i “principi chiave” che stanno alla base di un buon packaging.

A differenza di quanto si possa pensare in un primo momento, il packaging alimentare non assolve solamente a una funzione igienico-pratica, ossia quella di facilitare la distribuzione dei cibi su larga scala, proteggendoli dal contatto con superfici sporche e, quindi, dalla potenziale contaminazione da parte di batteri e rallentandone, al contempo, il processo di deperimento.

Al contrario, il design delle confezioni gioca un ruolo centrale nel successo commerciale di una linea di prodotti. Pensiamo, ad esempio, a un pacco di pasta, di biscotti o di cereali per la colazione: l’utilizzo corretto dei colori, di una grafica accattivante e di un font adatto al contesto aiuta a catturare l’attenzione della clientela, inducendola all’acquisto.

Dunque, come “sfruttare” a proprio favore questo meccanismo, per vincere la concorrenza e aumentare le vendite? Ecco quattro principi di design per la creazione di un packaging efficace per il settore food.

1. Giocare con i colori

Le ricerche riguardanti i colori – e gli effetti che questi proiettano sulla psiche umana – di certo non mancano. A seconda di quali siano le tonalità prevalenti sulla confezione, è possibile trasmettere emozioni e valori come passione (rosso), fiducia (blu), energia (giallo), genuinità ed attenzione per l’ambiente (verde), purezza (bianco), eleganza (nero e oro) e via di seguito.

Rivolgersi a una ditta specializzata da anni nel ramo del packaging, compreso quello alimentare, come Celvil, è la soluzione migliore per confrontarsi con designer esperti e giungere a un risultato che dia valore al brand, veicolando la sua immagine nel modo più efficace.

2. Scelta del font

Anche il font – ovvero il carattere utilizzato per mettere in risalto il nome del prodotto, per inserire un breve slogan o per specificare alcune informazioni di rilievo, come la presenza di determinati ingredienti o i valori nutrizionali– meriterebbe una speciale attenzione durante la fase di progettazione del packaging.

Difatti, a seconda dello stile del font (classico o moderno, divertente o minimal), il prodotto comunicherà messaggi molto diversi, apparendo di alto valore o più economico, per bambini o per adulti, innovativo o tradizionale, ecc.

3. Informazioni in evidenza

Le confezioni dei generi alimentari dovrebbero contenere, accanto ad elementi che facilitano l’utilizzo del prodotto, come data di scadenza e modalità di conservazione, o a quelli prettamente pubblicitari, come lo slogan o eventuali promozioni attive, anche una serie di informazioni utili per gli acquirenti. Fondamentale, ad esempio, è indicare in maniera chiara la presenza (o assenza) di determinati allergeni, tra cui uova, latte e glutine. O, ancora, specificare se il prodotto è compatibile con un regime alimentare vegetariano e/o vegano.

4. Facilità di consumo

Un buon packaging alimentare, oltre a risultare gradevole dal punto di vista estetico, è anche pratico e funzionale. Un tipico esempio riguarda il sistema di apertura e chiusura – nel caso in cui il prodotto possa essere conservato per un certo lasso di tempo, nonostante sia già entrato in contatto con l’aria. Allo stesso modo, è necessario inserire le indicazioni per un corretto smaltimento, prediligendo materiali riciclabili per non incidere negativamente sull’ambiente.

4 Agosto 2023

Autore:

redazione


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