“La Corte dei Conti – afferma Genovese – ha calcolato che sono stati spesi dal 1986 al 2008 poco più di 200 milioni di euro, c’è chi dice invece che i milioni sono quasi 300 e, se si aggiungono i costi delle trivellazioni degli ultimi mesi, la cifra totale dovrebbe sforare i 400”.
“Crediamo – prosegue il parlamentare del PD – che questi dati siano più che sufficienti per sollevare più di un dubbio sull’ effettiva utilità della Stretto di Messina S.p.A. che, sul piano pratico, svolge compiti e funzioni che possono essere affidati al suo principale azionista, ovvero all’ANAS, evitando duplicazioni di costi, quantomeno per l’ordinaria amministrazione, organi sociali ed il sempre crescente numero di dipendenti”.
“A ciò si aggiungano le incertezze sulla effettiva realizzabilità dell’opera, dettate dal momento di gravissima crisi finanziaria che, certamente, non incoraggia quegli investimenti privati, oggi indispensabili – conclude Genovese –, per coprire i costi del collegamento stabile tra la Sicilia ed il continente immaginato nel lontano 1971”.
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