Di conseguenza il comune, per esempio nei tributi relativi alla raccolta dei rifiuti, introdurrà delle agevolazioni per le famiglie in particolari condizioni di disagio (come ad esempio i non autosufficienti). L’incontro tra il sindaco Bruno Mancuso, l’assessore alle politiche sociali Natale, l’assistente sociale Cipitì e l’architetto Zingales, ed i sindacati rappresentati da Cugno, Catania, Giuffrida, Certo, Rizzo, Melillo, Latino, Musca, ha visto le parti concordare sull’esigenza complessiva di efficace tutela a favore dei non autosufficienti ed anziani soli. In premessa i sindacati avevano dato atto all’amministrazione comunale di aver realizzato alcuni degli impegni precedentemente assunti: carta dei servizi, mercato del contadino.
Si erano quindi soffermati sulle condizioni degli anziani di S. Agata Militello ed avevano avanzato ulteriori richieste. Circa le condizioni di vita avevano fatto rilevare che S. Agata ha il più alto indice di vecchiaia, cioè il rapporto tra gli ultra65enni e gli under 14 è pari a 154. Difatti, le persone con più di 60anni sono ben 3400 pari al 26%, le persone con più di 70anni sono oltre il 9%, con più di 80anni il 5%. A Sant’Agata 1.200 persone anziane vivono sole e 1473 sono o invalidi civili o non autosufficienti o invalidi, cioè persone in condizioni di disagio o diversamente abili.
A questa condizione di fragilità si aggiunge anche purtroppo una diffusa povertà ove si consideri che 1 su 2 ha un importo di pensione inferiore a 500€ e l’83% non supera i 700€.
Relativamente alle proposte, in particolare avevano sottolineato di:
– Rendere trasparente e controllata la gestione di tutti i servizi offerti sia migliorando il sito del comune;
– Fare pagare tutti; istituire il consiglio tributario che può essere uno strumento utile a supportare l’amministrazione comunale; fare pagare di meno chi versa in condizioni di disagio possibilmente raddoppiando la fascia di esenzione per l’addizionale Irpef e da articolare per aliquote di reddito; concedere agevolazioni per i non autosufficienti e gli anziani soli al di sopra dei 75 anni. Questa agevolazione deve essere estesa per gli altri tributi, tarsu, canone acqua, etc.;
– Progettare iniziative di accesso ai finanziamenti UE, nazionali e regionali;
– Eliminare gli sprechi, utilizzare tutte le risorse disponibili; contenere gli interessi passivi, le spese legali, le spese fuori bilancio, attivare un sistematico controllo di gestione.
– Nell’erogazione dei servizi dare priorità assoluta all’assistenza domiciliare integrata, all’assistenza domiciliare, agli inabili o anzianissimi soli in maniera che nessuno resti escluso o abbandonato;
– Imprimere una forte accelerata alle azioni previste dal piano socio-sanitario distrettuale;
– Istituire il Consiglio degli anziani, come organismo consultivo;
– Infine investire di più nelle infrastrutture civili sia fisiche che sociali per creare nuovo lavoro per le imprese del terzo settore ad alto valore aggiunto e per garantire un alto livello di protezione sociale.
A conclusione de negoziato si è convenuto sull’opportunità di periodici incontri di verifica e di programmazione.
SPI – CGIL F.N.P. – CISL UILP – UIL