Il primo emendamento consente agli enti locali di farsi carico totalmente della stabilizzazione del personale ex Lsu non in cinque, come prevede la normativa, ma in dieci anni.
La modifica stabilisce, infatti, un “Piano decennale di rientro” (e non quinquennale) per gli enti che assumano i lavoratori destinatari del regime transitorio dei lavori socialmente utili e dei soggetti contrattualizzati a tempo determinato.
Gli altri due emendamenti prevedono la stabilizzazione, alle stesse condizioni del personale ex Lsu, dei precari del Fondo nazionale per l’occupazione, non rinnovati dallo Stato e di cui la Regione si fa carico ogni anno, e dei cosiddetti lavoratori Asu, che prestano la loro opera all’interno delle cooperative che hanno stipulato convenzioni con enti locali. Per questi ultimi, non garantiti da adeguate forme contrattuali e contributive, la legge n. 17 del 2004 prevedeva già la possibilità di fuoriuscita dalle cooperative e l’impiego negli enti.
Soddisfazione è stata espressa da Rinaldi per l’approvazione degli emendamenti che, qualora ottenessero anche il giudizio positivo dell’Aula, “consentirebbero – afferma il deputato del PD – una stabilizzazione più equa dei precari siciliani e darebbero, con il Piano decennale di rientro, una boccata d’ossigeno agli enti locali e ai dipendenti una maggiore certezza di uscire dal precariato”.
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