“Ricominciamo con nuove date, nuovi tempi per ripristinare la s.s.113, che lascia, con il crollo a Calavà, ancora una volta Gioiosa Marea isolata in direzione Patti e con rischio serio e concreto di rimanere isolati anche sul versante di Brolo, in quanto il “falconaro” non gode di buone stabilità.
Questo – afferma Teodoro Lamonica – accade ed è possibile per l’assenza di programmazione, per non avere un monitoraggio continuo e costante di un tratto così complicato, quanto strategico, di strada nazionale che è il corridoio Palermo –Berlino. Di fatto chi amministra, chi controlla pensa ed agisce arrivavando, impunemente, sempre “dopo”, i Cittadini non lo meritano Gioiosa Marea non lo merita.
Ma anche dopo i crolli, per certi versi annunciati, non vi sono interventi immediati o automatici.
Eppure lo aspettavamo, anche per le esperienze del passato. Aspettavamo un agire responsabile, quello che dovrebbere essere proprio della classe dirigente che agisce nel bene collettivo delle comunità e che si assume, al bisogno, anche la responsabilità di quanto fatto.
Ma di concreto abbiamo visto solo la consistenza dei massi caduti sulla statale.
Questo mi fa affermare che la gratuita dell’autostrada da Brolo a Patti e viceversa doveva scattare immediatamente, subito dopo il crollo; questo è dovuto a tutti quei cittadini di Gioiosa Marea che ogni giorno si devono spostare per lavoro e comunque devono recarsi fuori paese per qualsiasi motivo.
Sicuramente – conclude Teodoro Lamonica – bisogna agire immediatamente per riaprire la strada in un regime di assoluta sicurezza, ma bisogna anche agire per mettere in condizioni adeguate di percorribilità tutte le strade provinciali che permettono ai gioiosani di raggiungere i paesi vicini.
E’ un loro diritto.