In sintesi pubblichiamo alcune risultanze che emergono dalla lettura dei dati comparati del questionario che è stato somministrato ai ragazzi delle scuola medie di Gioiosa Marea e nella quinta classe della scuola elementare San Giorgio.
L’iniziativa è stata curata dai responsabili dell’associazione gioiosana “Un’Altra Storia”.
Il questionario è stato distribuito dal 2 al 9 dicembre scorso.
“Complessivamente ne sono stati restituiti, regolarmente compilati, 178 – dice Teodoro Lamonica tra i promotori dell’iniziativa – Sono stati posti ai ragazzi semplici quesiti rispetto alla via o alla contrada in cui abitano, in particolare si richiedeva loro di evidenziarne gli aspetti positivi e quelli negativi; allo stesso tempo si richiedeva, dopo aver passeggiato per le strade del paese, di descrivere gli aspetti positivi e quelli negativi di Gioiosa. Infine si invitavano gli alunni a proporre interventi necessari per migliorare il paese”.
Analizzando le risposte dei ragazzi, tutte aperte, l’aspetto positivo del quartiere più ricorrente è la tranquillità della zona in cui si vive:
(San Giorgio)
“Sono lontana dal traffico e dalla confusione”;
“Strada asfaltata e lampioni”;
“Spazi aperti”;
Ho la scuola a 50 metri”;
”E’ una via tranquilla, poche auto, si può girare in bici”;
“E’ un posto tranquillo, verde curato, c’è un buon profumo”;
“E’ tranquillo, rilassante, pieno di colori”;
“I bambini possono giocare sicuri”.
La tranquillità del quartiere e la sicurezza di vivere in un posto tranquillo è determinata anche dai rapporti positivi con tutto il vicinato, dato che viene sottolineato l’aspetto di solidarietà che ancora persiste in un piccolo centro, dove tutti si conoscono e dove, perciò, i ragazzi si sentono tutelati:
“I miei vicini mi salutano sempre”;
“I vicini sono silenziosi e c’è il rispetto della privacy”;
“Siamo molto amici, tanti ragazzi tutti educati”;
“Siamo tanti bambini e si può giocare in strada”;
“E’ vissuta da tanti ragazzi”.
Quasi tutti gli intervistati affermano di vivere in un posto bello, dal punto di vista del paesaggio, del verde, del mare.
Gli aspetti negativi del quartiere in cui si vive si diversificano in base alla zona di residenza; chi abita in campagna lamenta che:
(San Giorgio)
“Strade piene di pozzanghere”;
“Passano troppe macchine perché vicino c’è un negozio”;
“Strada sporca e piena di cartacce”;
“La strada ha i buchi, possibile incendio a causa delle erbacce, cani randagi liberi”;
“Presenza di una fabbrica di barche”;
“E’ lontano dal centro abitato”;
“Le strade sono piccole”;
“Le strade franano sempre i muri sono fatti con cemento di marca scadente”;
“La strada è brutta e l’acqua arriva sporca”;
“Quando piove scende il fiume e quando piove tanto non possiamo passare perché il fiume si porta tutte cose con sè”;
“Poca illuminazione, non ci sono luci di notte”.
Per i ragazzi che abitano al centro, il proprio quartiere presenta grossi problemi per la pulizia, dovuti alla spazzatura che non viene raccolta regolarmente, per la poca illuminazione di alcune strade, per alcune persone che disturbano la quiete pubblica, soprattutto di notte:
“Tanto rumore provocato dalle macchine che camminano nella nazionale”;
“ La spazzatura non viene raccolta”.
Spesso i ragazzi lamentano il fatto che l’ubicazione del quartiere è “In salita” e “lontano dal paese”; questo comporta una lontananza dal centro e la mancanza di compagni con cui giocare, oltre al fatto che bisogna sempre spostarsi al centro per poter usufruire dei servizi che in periferia mancano, quali supermercati, negozi, guardia medica.
Pochi esprimono un atteggiamento allarmato rispetto alla microcriminalità: “Gira droga e arroganza”, almeno relativo al quartiere.
Gli ASPETTI POSITIVI DEL PAESE
sono stati abbondantemente messi in risalto da tutti i ragazzi intervistati che hanno decantato il panorama, il paesaggio, il mare vicino.
(San Giorgio)
“Molti alberi, palme, molti prati, molti pini”
“Le strade sono pianeggianti e c’è poco traffico, si possono fare lunghe passeggiate”
“Bel panorama, presenza dei reperti della tonnara”
“Avere tanti parco giochi in cui giocare, tanti spazi verdi, una piazzetta dove girare con le bici”
“Bellissimo panorama, lungomare, il canapè, l’arena, i campi sportivi”;
“Il mio paese è stato chiamato GIOIOSA MAREA”;
“Posti belli dove i turisti si possono divertire”;
“fai un giro e incontri i compagni e ti fai un giro”;
“Bellissimo per posizione, come posto turistico, fantastico”;
”Strade belle, la più bella è la nazionale”;
“Affacciarsi alla ringhiera del canapè”;
“Il Panorama è fico”;
“E’ aperta la strada così tutti gli altri possono venire a Gioiosa”.
Quanto ampiamente i ragazzi hanno lodato il proprio paese per gli aspetti paesaggistici tanto ampiamente si sono dilungati sugli ASPETTI NEGATIVI di Gioiosa, mettendo in risalto la sporcizia, la spazzatura debordante dai cassonetti, il traffico disordinato e non controllato, poche strutture esistenti per i ragazzi:
(San Giorgio)
“Per le strade ci sono molte buche, di notte è poco illuminato”
“Abbattimento degli alberi sul lungo mare, qualche strada sporca;
“Spiaggia e mare sporchi, la scuola media è al piano terra di un condominio”
“Strade sporche, spiagge sporche, al Brigantino in spiaggia è pieno di preservativi”
“Mancanza di pini, di mattonelle, spiagge sporche di profilattici e varie sporcizie”
“Spiaggia inquinata, molte buche per strada, sporcizia a terra, scuole da ristrutturare”; “Spiaggia e mare inquinati, la scuola cade a pezzi e dovrebbero servire piatti caldi a mensa”; “Vicoli al buio, parco giochi malconcio, neon nelle classi penzolanti”;
“Il parco giochi è al buio e ci pisciano i cani”;
“La spazzatura non la raccolgono e la raccolta differenziata non la fanno se la buttano nello stesso bidone”; (saggia considerazione!)
“Troppa spazzatura, pochi negozi, tombini otturati”;
“Ci sono troppi centri scommesse”;
“I tombini si otturano e le strade si allagano e alcuni pazzi che vanno veloce ammazzano uomini e ragazzi”;
“Non ci sono molti passatempi per i ragazzi”;
“Poca vigilanza, confusione, non c’è l’ospedale”;
“I vigili non fanno le multe”;
“Vigili poco efficienti, strade strette, sporche, malcustodite, negozi sulla strada e non si può parcheggiare, marciapiedi stretti e rischi di farti tranciare piedi e gambe”;
“Non ci sono strutture per giocare, non ci sono oratori, non c’è la raccolta differenziata, spiaggia sporca, scuola mal ridotta”;
“Non c’è un posto per giocare perché i cani fanno i loro bisogni e poi ci sono le siringhe”;
“Molti bar e pochi negozi”;
“La sera non c’è nessuno e sembra un cimitero”
Per quanto riguarda il paese nel suo complesso gli intervistati si preoccupano di alcuni comportamenti considerati di disturbo alla quiete pubblica:
”Spiagge piene di droga e sigarette”;
“Alcune persone disturbano le famiglie”;
“La gente fa ciò che vuole”;
“Le persone non si comportano educatamente”
“Di notte ci sono ragazzi ubriachi che fanno casino e non ci fanno dormire”.
“Ubriachi di notte che gridano come il Muzzo che parla solo”;
“Di notte girano alcuni ragazzi cattivi e a volte armati”;
“Il paese è uno schifo di politiche”;
“Casa mia è sicura perché è vicino ai carabinieri”.
Soltanto 16 intervistati non hanno risposto all’ultima domanda del questionario, cioè esprimersi sugli INTERVENTI NECESSARI PER MIGLIORARE IL PAESE. Coloro che hanno risposto si sono dilungati abbondantemente su ciò che credono prioritario perchè il paese in cui vivono possa diventare a misura di adolescenti. In alcuni casi gli interventi proposti hanno rivelato un grande senso civico, concretezza negli interventi e analisi delle problematiche piuttosto precise.
Gli interventi che propongono i ragazzi possono raggrupparsi nelle seguenti aree tematiche:
1) PULIZIA E MANUTENZIONE DEL PAESE:
(San Giorgio)
“Pulire spiagge, strade, costruire più marciapiedi, incanalare l’acqua, rispettare il letto dei torrenti, pulendo e non buttando detriti”
“Costruire una strada che collega via Sicilia e via Pola;
“Aggiustare la scuola media, ricostruire l’impianto sportivo”
“Vorrei risistemare la strada in modo che ritorni senza buchi e dossi perché è un po’ brutta”;
“Bisogna pulire le spiagge, le strade, aggiustare i marciapiedi, incanalare l’acqua, rispettare il letto dei torrenti e non buttare detriti”;
“Più apprezzamento per Gioiosa, cioè non sporcare, aggiustare strade”;
“Che gli spazzini pulissero più spesso e che l’aria non si dovrebbe inquinare perchè questo è il nostro comune e lo dobbiamo rispettare”;
“Ci sono persone che cercano lavoro. Diamoglielo, si possono pagare le persone per raccogliere i rifiuti nelle strade;
“Pulire il fiume e le strade perché se piovesse come a Barcellona, si porterebbe tutto il paese a mare e poi non ci dobbiamo lamentare delle case costruite abusive ma dell’amministrazione comunale che non si occupa del paese”;
“Togliere tutta la spazzatura, potrebbe otturare i tombini”;
“Pulizia della spiaggia, non solo per noi, ma per i turisti che vengono in vacanza qui. E’ uno dei paese più belli della provincia e si ritrovano nella spazzatura”;
“Il Comune dovrebbe pagare i lavori per pulire il fiume”;
“Si dovrebbero migliorare le strade e la spiaggia che fanno schifo”.
2) SERVIZI:
(San Giorgio)
“Ho visto alcuni cani randagi e vorrei metterli al sicuro in un canile”;
“Si dovrebbe fare una libreria”
“Creare altri spazi per giocare”;
“Dovrebbero esserci volontari che sistemino tutti i difetti del paese, che ci cucinino pasti caldi a mensa e pizza tutti i lunedì”;
“Le chiese farle più grandi, un canile per tutti i cani che stanno in giro, sistemare il parco giochi, bagni nella scuola più grandi”;
“Canile per tutti i cani per strada dove andare ad adottarli, maneggio, ospedale in città, più negozi, offrire più servizi agli anziani, casa di riposo, piscina, aggiustare la marina, rifare la ferrovia, più negozi di abbigliamento per i più piccoli, sistemare parco giochi e auditorium”;
“chiese, più controllo della natura, ospedale, aiutare gli anziani, club per bambini malati e disabili”;
“Piste ciclabili”;
“Aggiustare le strade e le case, fare qualcosa d’estate perché fanno solo “giochi fuochi”; “Locali e attività per persone anziane, sistemare i giardini pubblici, assistenza sanitaria di pronto soccorso”;
“Al posto di costruire centri scommesse, costruire negozi di abbigliamento, negozi di elettronica, sistemare la scuola e il parco giochi”;
“Più luoghi per ragazzi”;
“Farei delle cose per i bambini, parco giochi, poi farei qualche divertimento a Gioiosa, tipo qualche concerto”;
“Costruire oratori perché i giovani possano incontrarsi sotto un tetto, si potrebbe ristrutturare la scuola, in estate assumere più persone per pulire la spiaggia”;
“Ci siamo accorti che tutti i locali dove è possibile stare insieme sotto un tetto sono frequentati solo da ragazzi più grandi e non da adolescenti di 12- 13 anni, ci piacerebbe che il comune provveda”;
“Sarebbe utile costruire spazi dedicati allo svago per bambini e ragazzi”;
“Fare un campo decente di pallavolo e palestra perché serve”;
“Manca un centro commerciale così le persone possono venire sempre a Gioiosa e presto il centro commerciale servirà anche per il turismo”;
“Parchi per skateboard”.
3) PREVENZIONE E SVILUPPO:
(San Giorgio)
“Restaurazione dell’antico materiale della storia di S. Giorgio”
“Organizzare attività sportive e artistiche”
“Per me è un paese carino e non cambierei niente!”
“D’estate più divertimenti serali da incuriosire i turisti e far arrivare più soldi al comune per riparare edifici pericolanti”;
“I carabinieri dovrebbero girare di più, almeno così finiscono di fare “bordello”; “Migliorare l’aspetto negativo del paese che di sera d’inverno è morto. Il sindaco se ne dovrebbe accorgere sia di questo, sia dovrebbe fare sviluppare il turismo”;
“Rilanciare il turismo perché ci sono ricchezze culturali e storiche, anche se viviamo in momenti bui per tutti i settori che potrebbero riprendersi piano piano per rilanciare il nostro comune.
“Eliminare un po’ di bar”;
“Formare un gruppo di vigilanza cittadina per non far girare certi ragazzi”;
“A ogni angolo devono stare i vigili perché poi succedono incidenti. Non c’è sorveglianza e aiuto delle persone tra noi.
“Manderei una lettera al sindaco che dice che ci devono essere più controlli e più responsabilità nelle strade”;
“5 minuti di intervallo, non ci si alza e né si apre la porta”!!!
Le città dei bambini e delle bambine oggi
Lo scopo della somministrazione dei questionari è stato quello di sensibilizzare le giovani generazioni, perché diventino protagoniste responsabili del miglioramento della qualità della vita per tutti, con la convinzione che i ragazzi hanno il diritto di essere considerati cittadini attivi e partecipi, senza aspettare che diventino adulti.
Un esempio di cittadinanza attiva è stata Democrazia in Erba, un’associazione nata a Roma nel 1995. Sono tra i suoi soci fondatori le associazioni nazionali degli enti locali: Lega delle Autonomie, ANCI e UPI.
Democrazia in Erba promuove i diritti e la partecipazione sociale delle giovani generazioni, in particolare attraverso l’istituzione dei consigli dei ragazzi affinchè “i cittadini in erba” diventino protagonisti consapevoli del loro presente e del loro futuro. Pensare una città più amica del tempo dei bambini e delle bambine è un buon modo per immaginarla adatta a tutti e più democratica. Intervenire sui bambini, con i bambini, significa potenzialmente prevenire i disagi di tutti.
Bambini e bambine sono indicatori della qualità/delle qualità della vita urbana, richiedono nuove interpretazioni del concetto di tempo e di spazio.
Si tratta di avviare una nuova pianificazione urbana capace di accrescere occasioni e opportunità, democratica e partecipativa (anche rispetto a chi non vota), non puramente architettonica ma riferita ad un “sostenibile” legame città-territorio. In un piano d’azione nazionale per l’infanzia va inserito un impegno “nuovo” per chi amministra localmente il territorio: mettere a disposizione di bambini e delle bambine gli spazi per il gioco, l’ambiente naturale, i servizi sanitari ed educativi, le opportunità culturali e di relazioni sociali necessarie alla loro crescita ed alla formazione della loro personalità.
Già funzionano decine di “Sindaci” dei giovani consigli comunali dei ragazzi; organismi di rappresentanza e sperimentazione di “democrazia in erba”; Sindaci difensori ideali dell’infanzia; ecc. E ancora si possono segnalare varie iniziative di associazioni ambientaliste:
il WWF e la campagna triennale “la riconquista della città” collegata a CNR, UISP e all’INU (recentemente con il concorso di progettazione partecipata che riguarda la riqualificazione e il riuso degli spazi per l’infanzia);
l’ARCIRGAZZI e la campagna “la città in tasca”;
la LEGAMBIENTE, le classi per l’ambiente e il progetto “Lavori in corso” sugli spazi urbani degradati;
l’Associazione Culturale pediatri ha presentato il progetto di “adozione sociale” in città del sud; l’Associazione Nazionale dei Giudici Minorili ha chiesto “un governo delle città … a misura dell’infanzia”;
CONAD e COOP hanno investito in progetti; molti in pubblicità. Escono manuali sulla “città possibile” e guide alla città dei bambini, città vivaci, divertenti, colorate, fatte di spazi per il gioco, di spettacoli e di fantasia, di mille straordinarie iniziative che stimolano l’apprendimento e le creatività, città “altre” che anche gli adulti dovrebbero frequentare e conoscere.
CONVENZIONE INTERNAZIONALE SUI DIRITTI DELL’INFANZIA
Promulgata dalle Nazioni Unite a New York nel 1989 e ratificata dal Parlamento italiano con la legge n. 176 del 1991 che all’art. 3 recita:
“E’ fatto obbligo a chiunque spetti di osservarla e di farla osservare come legge dello Stato”.
Questa versione è stata riscritta per i bambini, in forma semplificata e ridotta da P. Benevene, F. Ippolito e F. Tonucci per la Fondazione Basso e inserita nei due libri sul progetto:
La città dei bambini e Se i bambini dicono: adesso basta! editi da Laterza. che permette alle Amministrazioni locali e alle scuole di riprodurre queste pagine senza vincoli editoriali
ART. 1
Questa Convenzione si occupa dei diritti di tutti coloro che ancora non hanno compiuto 18 anni.
ART. 2
Tutti gli stati devono rispettare i diritti del bambino, senza distinzione di razza, di colore, di sesso, di lingua, di religione, di opinione politica del bambino o della sua famiglia.
ART. 3
Gli interessi del bambino devono essere considerati per primi e come più importanti in tutte le decisioni che lo riguardano. Il bambino ha il diritto di ricevere la protezione e le cure necessarie al suo benessere.
ART. 4
Gli Stati si impegnano ad attuare i diritti riconosciuti da questa Convenzione con tutti i mezzi necessari.
ART. 5
Sono i genitori o chi li sostituisce a doversi prendere cura del bambino.
ART. 6
Il bambino ha il diritto alla vita. Il bambino ha il diritto di sviluppare in modo completo la propria personalità.
ART. 7
Il bambino ha diritto ad essere registrato appena nato, ad avere un nome, una nazionalità e a conoscere, se è possibile, i suoi genitori e ad essere da questi allevato.
ART. 8
Gli Stati si impegnano a rispettare il diritto del bambino alla sua identità, nazionalità, nome e relazione con la sua famiglia.
ART. 9
Il bambino ha il diritto di mantenere i contatti con i suoi genitori, anche se questi sono separati o divorziati.
ART. 10
Il bambino ha il diritto di riunirsi ai suoi genitori o di restare in contatto con loro se questi vivono all’estero.
ART. 11
I bambini non devono essere portati via dal loro paese in modo illegale.
ART. 12 Il bambino ha diritto ad esprimere il proprio parere ogni volta che si prendono decisioni che lo riguardano e il suo parere deve essere tenuto nel giusto peso.
ART. 13
Il bambino ha il diritto di poter dire liberamente ciò che pensa, con i mezzi che preferisce.
ART. 14
1. Il bambino ha il diritto di libertà di pensiero, di coscienza, di religione.
2. I genitori hanno il diritto e il dovere di guidare i figli e in tale compito devono essere lasciati liberi di seguire le idee in cui credono.
ART. 15
Il bambino ha il diritto di stare assieme agli altri.
ART. 16
Nessun bambino potrà essere sottoposto ad interferenze arbitrarie o illegali nella sua vita privata, nella sua famiglia, nella sua casa o nella sua corrispondenza. Non potrà subire lesioni illecite del suo onore e della sua reputazione.
ART. 17
I giornali, i programmi radiofonici e televisivi sono importanti per il bambino; per questo motivo è importante che ce ne siano di adatti a lui. Gli Stati debbono incoraggiare la produzione di libri e programmi per ragazzi, e fare in modo che il bambino sia tutelato contro l’informazione e i programmi che possono fargli male.
ART. 18
Se un bambino non ha i genitori, ci deve essere qualcuno che si occupa di lui. Se i genitori di un bambino lavorano, qualcuno deve prendersi cura del bambino mentre loro sono al lavoro.
ART. 19
Nessuno può trascurare, abbandonare, maltrattare, sfruttare un bambino o fare violenza su di lui.
ART. 20
Se un bambino non può rimanere con la sua famiglia, deve andare a vivere con qualcuno che si occupi di lui.
ART. 21
Il bambino ha il diritto di essere adottato, se la sua famiglia non si può occupare di lui. Non si può fare commercio con le adozioni.
ART. 22
1. Il bambino rifugiato ha il diritto di essere protetto.
2. Il bambino rifugiato deve essere aiutato a riunirsi alla sua famiglia.
ART. 23
1. Il bambino che ha problemi mentali o fisici ha diritto di vivere come gli altri bambini e assieme a loro.
2. Il bambino che ha problemi mentali o fisici ha il diritto di essere curato.
3. Il bambino che ha problemi fisici o mentali ha il diritto di andare a scuola, di prepararsi per il lavoro, di divertirsi.
ART. 24
Il bambino ha il diritto di raggiungere il massimo livello di salute fisica e mentale e di essere curato bene quando ne ha bisogno.
ART. 25
I bambini sottoposti a cure fisiche o mentali hanno diritto a periodiche verifiche del loro trattamento.
ART. 26
Ogni bambino ha diritto alla sicurezza sociale.
ART. 27
Il bambino ha il diritto di crescere bene fisicamente, mentalmente, spiritualmente e socialmente.
ART. 28.
Il bambino ha il diritto all’istruzione. La scuola primaria deve essere obbligatoria e gratuita per tutti.
ART. 29
Il bambino ha il diritto di ricevere un’educazione che sviluppa le sue capacità e che gli insegni la pace, l’amicizia, l’uguaglianza e il rispetto per l’ambiente naturale.
ART. 30.
Il bambino che appartiene ad una minoranza ha il diritto di usare la sua lingua e di vivere secondo la sua cultura e la sua religione.
ART. 31
Il bambino ha diritto al riposo e al divertimento, a dedicarsi al gioco e alle attività che più gli piacciono.
ART. 32
Nessun bambino deve essere sfruttato. Nessun bambino deve fare lavori che possano essere pericolosi o che gli impediscano di crescere bene o di studiare.
ART. 33
Il bambino deve essere protetto dalla droga.
ART. 34
Nessun bambino deve subire violenza sessuale o essere sfruttato sessualmente.
ART. 35
Nessun bambino deve essere rapito, comprato o venduto.
ART. 36
Il bambino non può essere sfruttato
ART. 37
Nessun bambino può essere torturato o condannato a morte o all’ergastolo. Nessun bambino può essere privato della sua libertà in modo illegale o arbitrario.
ART. 38
Nessun bambino al di sotto dei 15 anni deve essere arruolato in un esercito, né combattere in una guerra.
ART. 39
Il bambino che è stato trascurato, sfruttato e maltrattato ha il diritto di essere aiutato a recuperare la sua salute e la sua serenità.
ART. 40
Il bambino che è accusato di un reato deve essere ritenuto innocente fino a quando non sia riconosciuto colpevole, dopo un processo giusto. Comunque, anche quando è riconosciuto colpevole, ha il diritto di ricevere un trattamento adatto alla sua età, che lo aiuti
a tornare a vivere con gli altri.
ART. 41
A questi diritti ogni stato può aggiungerne degli altri, che migliorino la situazione del bambino.
ART. 42
Bisogna far conoscere a tutti, adulti e bambini, quello che dice questa Convenzione.
Non mancano già esperienze varie e riuscite dentro e fuori l’Italia. Dopo la Convenzione, un altro importante documento è stato promulgato: la Carta della città educativa a Barcellona 1990 e inoltre, accanto al progetto “Città sane” (San Francisco 1993, Madrid 1995) che riguarda oltre 1000 comuni, avvengono importanti iniziative a Seattle, Salvador de Bahia, Monaco, Kiruma, Ferrol. In Italia enti locali e associazioni stanno già sperimentando molto. I progetti comunali (La città dei bambini e delle bambine, Città bambina, Città amica dei bambini e delle bambine…) rientrano in un progetto più complessivo strutturato su diversi livelli. A livello internazionale, il documento che ha ispirato le città sostenibili amiche delle bambine e dei bambini, e che fa da sfondo a tutte le iniziative locali, nazionali e internazionali è l’Agenda 21 (ONU, Rio de Janeiro 1992).
Nel Rapporto del Consiglio d’Europa “Strategia Europea per l’Infanzia” (Strasburgo 1996) si raccomanda che in tutte le decisioni politiche gli interessi e le decisioni dei bambini siano sempre considerati. l’Agenda di Habitat II (ONU, Istanbul, 1996). A livello nazionale, il Ministero dell’Ambiente, che partecipa al coordinamento dei Comuni italiani per l’Agenda 21 e per l’attuazione di Habitat II, ha promosso il progetto “Città sostenibili delle bambine e dei bambini”. A loro volta, le associazioni locali e nazionali impegnate sul tema infanzia-territorio-partecipazione, hanno contribuito con iniziative, campagne, percorsi educativi e sperimentali alla realizzazione di un nuovo approccio all’infanzia e alla città.
Nelle città italiane – secondo una ricerca dell’UNICEF – ci sono almeno un milione di bambini che vivono in condizioni di difficoltà economica.
Un numero altrettanto grande di bambini vive altre forme di disagio ed emarginazione: la solitudine in famiglie monoparentali, l’isolamento dovuto al tipo di abitazione e alla insostenibile organizzazione di tempi e spazi nelle città, la mancanza di luoghi di incontro e socializzazione.
I progetti “Le città dei bambini e delle bambine” puntano quindi a sostenere le città per aiutare gli amministratori a modificare le politiche di gestione dell’ecosistema urbano assumendo i più piccoli a indicatori della qualità urbana e le esigenze e i bisogni dell’infanzia come parametri per la promozione di uno sviluppo sostenibile. L’obiettivo principale di tali progetti è il coinvolgimento diretto dei bambini e dei ragazzi, per dar voce ai loro pensieri, alle loro idee e tenendo in considerazione il loro punto di vista. Non servono solo maggiori iniziative per i bambini, ma è necessario modificare la politica di governo delle città. E’ necessario promuovere processi di trasformazione dell’ambiente urbano anche attraverso forme di partecipazione, espressione ed intervento dei bambini. Ogni città ha una sua specificità e quindi occorre che ciascuna trovi la propria via alla sostenibilità secondo i principi e le indicazioni delle recenti conferenze internazionali.
Alcune idee di intervento
La qualità urbana riferita ai bambini è fatta di cose concrete e materiali: spazi e tempi per una libera circolazione e per il gioco, servizi sanitari ed educativi, un ambiente sano, opportunità culturali e di espressione necessarie alla formazione ed alla partecipazione. Le città più amiche dell’infanzia dovranno:
• destinare una quota degli interventi generali da esse programmati ad iniziative destinate alle bambine e ai bambini
• ripensare i servizi per l’infanzia
• utilizzare al meglio tutti gli spazi destinati permanentemente all’educazione
• organizzare aree di gioco più sicure, più colorate, aperte alla progettazione partecipata
• istituire consigli di ragazzi o forme analoghe di consultazione e di discussione
• prevedere piani urbani del traffico e della mobilità con aree protette pedonali
• promuovere attività di educazione ambientale nella direzione dello sviluppo sostenibile per aiutare processi di identificazione tra i bambini, il territorio e la città e per incentivare comportamenti di tutela
• promuovere la riqualificazione e l’utilizzo nei quartieri di spazi da destinare alla socializzazione
• promuovere e diffondere la cultura dei diritti umani, con una particolare attenzione ai diritti dell’infanzia e dell’adolescenza
• ricostruire i rapporti intergenerazionali affinché la “memoria” diventi il terreno sul quale progettare il presente e il futuro
Sicurezza sulla strada
La sicurezza sulla strada è un tema che viene affrontato anche all’interno delle scuole per fornire ai bambini e ai ragazzi gli strumenti utili per potersi muovere in tutta sicurezza. Ad esempio le scuole organizzano:
• in collaborazione con la Polizia Municipale dei corsi di educazione stradale rivolti direttamente agli alunni, ma anche agli insegnanti e alle famiglie;
• progetti chiamati Percorsi sicuri casa-scuola, che hanno come obiettivo la messa in sicurezza dei percorsi urbani per arrivare alle sedi scolastiche, per facilitare gli spostamenti autonomi dei bambini e ragazzi;
• Bicibus e Pedibus, progetti che prevedono la possibilità di organizzare accompagnamenti da parte di adulti volontari per gruppi di bambini nel percorso casa-scuola e ritorno, in bicicletta o a piedi. In questo modo, oltre ad educare i più piccoli alle norme della strada e al rispetto dell’ambiente, utilizzando mezzi di spostamento non inquinanti, si rendono i bambini maggiormente autonomi, incentivando l’attività fisica e la socialità.
Anche la FIAB (Federazione Italiana Amici della Bicicletta), sta portando avanti dalla fine del 2008 il Progetto Scuola, rivolto a studenti ed insegnanti per promuovere la bicicletta e altri mezzi ecosostenibili (pedibus, car pooling, mezzi pubblici) negli spostamenti casa-scuola, come contemplato dalla legge 366/98 (art.10).
PER FINIRE UNA CONSIDERAZIONE:
Fulvio Scaparro Genitori e Figli Si continua a equivocare sulle espressioni “città dei bambini” e “città a misura di bambini”. L’ho detto e scritto più volte: non si tratta di trasformare la città in Gardaland o in Bengodi ma di ripensare l’intera vita cittadina a partire dai bambini. Una città è dei bambini se questi si trovano a loro agio da ogni punto di vista, per quanto è possibile in un grande agglomerato urbano: salute, tempo libero, scuola, spazi di gioco e per attività sportive, sicurezza, pulizia delle strade e servizi igienici, verde, massima attenzione ai disabili, ambiente accogliente e amichevole ovunque i bambini si trovino a passare. Non sto parlando di un libro dei sogni, visto che non mancano nel mondo e anche in Italia, città vivibili per i più piccoli quali che siano le condizioni economiche delle loro famiglie. È questione di scelte delle pubbliche amministrazioni: quando la città diventerà un luogo sicuro e piacevole per i bambini lo sarà per tutti noi che bambini non siamo più. Se gli amministratori inseriranno nelle loro agende frequenti visite nelle zone cittadine noteranno quanto c’è da fare per trasformare la nostra città in un luogo adatto a piccoli, giovani, adulti e anziani. Sono certo che comprenderanno che non basta l’azione di un singolo assessore per iniziare un cambiamento così radicale: occorre l’azione concorde di tutti gli assessorati e perfino di una buona collaborazione tra maggioranza e opposizione. Immaginare la città di domani attraverso gli occhi, i bisogni e i desideri dei bambini di oggi, ci farà capire perché le risorse economiche e umane da destinare all’infanzia dovrebbero figurare ai primissimi posti di ogni bilancio comunale. Corriere della Sera 26 Giugno 2011