AMATO – RIFLESSIONI SULLA CANDIDATURA A SINDACO DI GIOIOSA MAREA
Dal Palazzo

AMATO – RIFLESSIONI SULLA CANDIDATURA A SINDACO DI GIOIOSA MAREA

Io credo molto nella rete quale strumento di comunicazione, ne sono un cultore e la utilizzo moltissimo.

Fin’ora ha dato ottimi risultati soprattutto nelle grandi realtà. In ambienti più piccoli soffre del fatto che comunque le persone si conoscono tutte e quindi c’è un freno al suo pieno utilizzo, soprattutto per manifestare opinioni di dissenso.

Tuttavia non dispero che anche nelle elezioni amministrative possa giocare un ruolo importante per offrire ai cittadini elementi di valutazione e consentire di dire la propria.

Da qualche tempo circola voce di una mia possibile candidatura a sindaco.

Questa evenienza non era nei miei programmi e ad oggi non è mai stata proposta concretamente. Ciononostante, tanti mi sollecitano a farmi avanti perché avrei le capacità giuste, ho condotto tante battaglie per il paese: insomma potrei essere un buon sindaco.

Premetto che l’impegno non mi spaventerebbe. Anzi lo affronterei con grande entusiasmo dedicandomi full-time all’espletamento del mandato.

Mi sento di dire che agirei con la massima determinazione per far progredire e crescere il paese mettendo a disposizione le mie capacità, (poche o molte che siano non sta a me dirlo perché sarebbe una poco elegante auntoincensatura, ma saranno i cittadini a valutarle), coinvolgerei tutte le persone di buona volontà, associazioni, imprenditori e chiunque altro volesse spendersi e fare qualcosa per la comunità. Insomma mi batterei con ogni mezzo per il progresso civile, sociale, economico e culturale del paese e sarei ben felice di dare il mio contributo ad una comunità nella quale sono cresciuto, che mi ha dato tanto ed alla quale potrei quindi restituire qualcosa sotto forma di impegno civico.

Tuttavia, a detta di tanti, vi è una pregiudiziale seria: io abito nel Comune di Piraino, seppur nel torrente Zappardino che da sempre è considerato, di fatto, gioiosano. Questo potrebbe essere visto male e potrebbero scattare strumentalizzazioni e polemiche tali da inquinare la campagna elettorale sino al punto da indurre molte persone a votare non sulla valutazione delle capacità personali e del programma che propongo, ma sul pregiudizio territoriale. In sostanza difetterebbe una adeguato tasso di “gioiosanità” che fatalmente vanificherebbe il resto.

Coloro i quali insistono ribattono che ormai queste pregiudiziali sono superate. Le persone non valutano le capacità di una candidato in base della carta di identità, ma in base alla sua credibilità, ai programmi e a ciò che in concreto ritengono sia capace di fare. Mi portano ad esempio il Sindaco di Messina che è di Barcellona e che viene giudicato positivamente o negativamente per quello che ha fatto e non per le sue origini.

In sostanza, più che da dove vieni, importa dove vuoi andare.

Nel caso specifico, poi, la contiguità tra le due sponde del torrente Zappardino è tale che tra di esse non vi è alcuna differenza storica, sociale, culturale ed economica al punto che gli abitanti di entrambe le sponde sono considerati a tutti gli effetti facenti parte della comunità Gioiosana ed il confine amministrativo è del tutto artificiale. Mi ricordano che ho sempre operato e vissuto a Gioiosa, quindi non potrei essere considerato straniero. Inoltre, a Gioiosa quasi la metà della popolazione ha radici storiche nei territori che gravitano sullo Zappardino e quindi è talmente naturale la compenetrazione tra le due realtà che praticamente non influenzerebbe minimamente la valutazione della candidatura. A riprova mi fanno notare che quasi tutti i sindaci che si sono succeduti a Gioiosa dal dopoguerra ad oggi hanno origini pirainesi (compreso l’attuale). Da quando c’è l’elezione diretta, poi, lo sono stati tutti, nonché quasi tutti quelli che si sono candidati e non sono stati eletti.

Addirittura la prima volta, nel 1993, vi erano cinque candidati e tutti (Scaffidi, Agnello, Spanò, Vinciullo, Cusmà) avevano radici pirainiesi.

Io ovviamente condivido tale analisi. Ma la mia opinione conta poco e a detta di tanti “esperti” di flussi elettorali il mio carente tasso di “gioiosanità” sarebbe un ostacolo insormontabile.

Siccome ogni volta che si affronta l’argomento, anziché parlare di programmi, idee, progetti, ecc. sono costretto a sterili e avvilenti discussioni riguardanti questa presunta incompatibilità, non voglio dare alibi a nessuno per cui ho deciso, al momento, di soprassedere.

Tuttavia, mi interesserebbe conoscere, al riguardo, l’opinione liberamente espressa dai cittadini. Cominciando qui da fb, mi piacerebbe che quante più persone possibile dicessero la loro con la massima libertà, con l’unico limite di non scadere in volgarità ed insulti gratuiti. Per chi non volesse manifestarsi pubblicamente, può scrivermi in privato direttamente su fb, oppure alla mia e-mail vincenzomato@tiscali.it

Si tratta di questioni che vanno oltre l’aspetto contingente delle elezioni che coinvolgono il modo di una comunità di rapportarsi con lo “straniero”, la capacità di valutare i fatti in maniera oggettiva senza pregiudizi, il concetto ed i limiti di comunità, cosa si intende per identità di una comunità e se, pur di difenderla, occorre rinunciare all’apporto utile di tutti i coloro vogliono spendersi.

Insomma, un bell’argomento.

Vincenzo Amato

30 Gennaio 2012

Autore:

admin


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