Patti stasera ha accolto con entusiamo Tindaro Granata – dice Anna Ricciardi, direttrice artistica di questa rassegna – che ha trascinato gli spettatori per un’ora e dieci in una atmosfera incantata: ricordi, suoni, voci e colori del passato.
Con un intenso monologo, Tindaro è stato padrone della scena: bravo sul piano tecnico ed emozionante la sua interpretazione.
I bilancio della “rassegna” è già positivo: i sorrisi, i ringraziamenti, le strette di mano sono il regalo più bello che potessi ricevere.
Proprio oggi, a l termine dello spettacolo, un’appassionata mi ha detto:” Grazie, perchè mi fate sognare… vengo a teatro e dimentico tutto.. domani torno a lavoro”
Enzo Russo, sempre presente in queste serate ha così commentato:
Avevo letto diverse critiche (peraltro tutte positive ed entusiaste) sul lavoro di Tindaro Granata, ma credo che stasera si sia trattato di ben altro.
Recitare, rappresentare se stesso e la propria famiglia di fronte a 400 fortunati spettatori, nella propria città, con gli affetti più cari in sala non è stata sicuramente la stessa di altre fortunate serate.
Quattrocento spettatori che sono rimasti intrappolati nella tela lunga circa 150 anni tessuta da un formidabile e commovente artista al quale hanno tributato applausi a scena aperta e un’ovazione finale.
Forse ci aspettavamo uno spettacolo più divertente, forse più scanzonato e leggero e invece ci siamo ritrovati a fare i conti con noi stessi attraverso i “cunti” di Tindaro, a rivedere la nostra infanzia, i nostri genitori, i nostri no…nni, i nostri vecchi zii con le loro strorie dei loro avi e tutto si è trasformato in un Amarcord struggente e appassinante.
Abbiamo dovuto anche fare i conti con le amare sventure della nostra terra (il padrone, il malaffare mafioso, il servilismo politico e persino il “voto segnato”) con ferite ancora aperte che dobbiamo continuare a medicare.
Ancora una volta abbiamo compreso cosa è mancato in tutti questi anni a Patti e lo abbiamo capito vedendo i tanti giovani entusiasti che sono rimasti più di un’ora in teatro dopo la fine dello spettacolo per potersi complimentare con il geniale artista figlio della loro stessa città.
E’ stata per tutti, e soprattutto per chi crede e lavora nel campo artistico, un’iniezione di fiducia, una spinta propulsiva.
Grazie Tindaro per essere stato con noi.