Nelle sale della scuola di danza Danzarte, a Messina, la scorsa notte è andato in scena Il figlio dell’uomo, con la regia di Sasà Neri e sulla scena gli allievi del laboratorio teatrale di Danzarte, accanto agli attori della Compagnia della Luna Obliqua. Basato su una formula teatrale ideata da Sasà Neri e già testata sul pubblico messinese, Il figlio dell’uomo più che una rappresentazione teatrale è stato un evento: non un palcoscenico per gli attori, ma uno spazio senza confini, a diretto contatto con il pubblico; non un orario di inizio e fine dello spettacolo, ma entrate scaglionate lungo un percorso spazio-temporale, che ha permesso agli spettatori di assistere a performance uniche, ognuna diversa dall’altra, in quella che si è configurata come una vera e propria maratona notturna. Tre repliche di fila, senza soluzione di continuità e all’alba ancora c’era qualcuno che avrebbe voluto poter assistere.
I performers hanno offerto al pubblico testi letterari, musicali, teatrali dedicati alla figura di Gesù Cristo, spogliata delle connotazioni religiose e indagata semplicemente nella sua storicità e nella sua umanità: Processo a Gesù di Diego Fabbri, Il Maestro e Margherita di M. Bulgacov, Gesù figlio dell’uomo di K. Gibran, La buona novella di Fabrizio De Andrè, Vieni a ballare in Puglia di Caparezza, Il libro segreto di Gesù di Simone Venturini, Il Vangelo secondo Matteo.
Sulla scena – o meglio, tra il pubblico – in abiti rigorosamente bianchi o neri, Alessandra Borgosano, Martina Bertino, William Caruso, Martina Cucè, Luca D’Arrigo, Giuseppe Manuel De Domenico, Margherita Frisone, Claudia Giorgianni, Gianluca Minissale, Luca Lucio Contarino, Antonio Zaccone. Special guests: Simona Casale, Bernadette Malaponti, Noemi Perticare, Simona Casale, Francesco Mazzullo, Giuseppe Andò, Cetty Franchina, Vivuzza Guida, Claudia Pisacane, Antonio Tesoro.
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