È stato ufficialmente presentato presso il Salone delle Bandiere del Comune di Messina, il progetto “Villa Dante Parco Naturale”, che intende ridonare piena funzionalità ad uno degli storici spazi verdi della Città per troppo tempo inutilizzato e, probabilmente, dimenticato dalle amministrazioni che si sono succedute nel corso di questi anni . Intento principale del progetto è la creazione di un laboratorio per la Green Economy e lo sviluppo sostenibile da creare proprio in riva allo Stretto.
Intorno a questa idea si svilupperà ben presto un comitato, che presumibilmente prenderà il nome dello stesso progetto, e che raggrupperà tutte le sigle che hanno aderito all’iniziativa. Stamani i responsabili di quasi tutte le sigle si sono ritrovati per presentare alla stampa il loro progetto che unisce sigle di ogni tipo come le Associazioni di volontariato, sigle ambientaliste e, persino, ordini professionali a testimonianza di come l’idea della riqualificazione di Villa Dante non debba essere solo un fattore circoscritto a certe categorie.
Promotore dell’iniziativa è senza alcun dubbio il CESV – Centro Servizi per il Volontariato di Messina che ha fatto da traino per altre Associazioni quali l’Osservatorio “Lucia Natoli”, Fare Verde, Ambiente e/è Vita, Associazione Centro Educazione Ambientale (CEA Messina onlus), Marevivo, Slowfood Messina, Cocuas (Coltiviamo la Cultura Antisismica), InBar Messina, Il Ramarro “Associazione di ecologia e cultura di pace” di Caltagirone, Lipu Niscemi, Ordine degli Ingegneri di Messina, CEA Niscemi onlus, ZDA Messina. Inoltre all’incontro odierno hanno presenziato anche glio assessori comunali Salvatore Magazzù e Gianfranco Scoglio che hanno espresso la loro approvazione all’iniziativa, mostrando apertura verso il progetto da parte dell’Amministrazione Comunale. L’intento finale del progetto è quello di fare di Villa Dante un importante Parco Natura e, nel tempo, un laboratorio in grado di fondere esperienze ambientaliste e sociali.
Il Presidente del CESV Ennio Marino ha spiegato la natura dell’iniziativa “Vogliamo far diventare Villa Dante, a Messina, potentemente “spinta” dal terzo settore che, dopo il settore privato e quello pubblico, e insieme a questi, in particolare – ha continuato Marino – le imprese sociali, sono da considerare il volano dell’economia reale per realizzare il benessere dei cittadini, non solo in termini puramente monetari ma certamente senza escludere questi nell’area interessata. Intendiamo fare ciò sviluppando gli strumenti della cooperazione locale: l’associazionismo, il cooperativismo, oltre al confederalismo e al federalismo tra soggetti economici anche associativi ed anche i singoli individui.
La strada tracciata è semplice ma sicuramente irta di ostacoli. Il Comitato Promotore si proporrà l’obiettivo di portare a compimento lo Studio dello stato di fatto e produrrà un documento (Progetto Preliminare) tecnico-economico per la rivitalizzazione e la rifunzionalizzazione dell’Area di Villa Dante”. Per Franco Cancellieri, presidente di CEA Messina, questo progetto dovrà avere delle linee guida ben chiare e definite fin dal primo momento “quello odierno è solo un piccolo passo in avanti – ha dichiarato Cancellieri –però mi sembra chiaro che una delle parole d’ordine del nostro progetto deve essere la sostenibilità economica, sociale e ambientale. Noi vogliamo creare lavoro garantendo anche benessere umano e mantenimento delle risorse naturale. Per fare ciò sarà necessaria la cooperazione locale intesa come associazionismo, cooperativismo e federalismo tra soggetti economici. Sappiamo gli ostacoli che ci aspettano ma è una scommessa che vogliamo giocare”. Quello di oggi è soltanto un primo step per orizzonti futuri, quello che è certo che perlomeno c’è un’idea sul come ridare dignità ad uno spazio storico di Messina che funge da punto di confine tra il centro e la zona sud della Città ridotta, attualmente, a poco più di un parcheggio e utilizzata per qualche concerto nel mese di agosto per poi ritornare alla mercè dei vandali.
Antonio Macauda
