Sul social network più popolare al mondo l’8,7% circa dei profili sono falsi. A rivelarlo è Mark Zuckerberg, inventore di Facebook. Facendo una stima dettagliata degli account degli oltri 955 milioni di utenti che al momento sono iscritti al network, più di 83 milioni sono risultati ‘fake users’.
Avendo presentato il primo rapporto trimestrale alla Security and Exchange Commissione Usa per la quotazione in Borsa, avvenuta il 19 maggio scorso, il team di Zuckerberg ha dovuto ammettere anche questo dato, che potrebbe non risultare molto gradito agli investitori. La cifra supera non di poco le stime di marzo, secondo le quali i fake users sarebbero stati non più del 5-6%, ovvero tra i 42 e i 52 milioni.
Facebook è stata molto precisa ed ha suddiviso pertanto i profili degli utenti in tre grandi categorie.
Profili duplicati- Tra i falsi account circa il 4,8% è costituito da profili doppi, ovvero da utenti che, oltre al proprio personale, creano un secondo account, identico o di fantasia. Sono circa 46 su 83,09 milioni ed è la categoria più ampia.
Profili mal classificati- Sono, invece, il 2,4%, ossia 23 milioni, i cosiddetti profili erroneamente classificati, definiti come profili personali creati dagli utenti per un’azienda, un’organizzazione o entità non umane come gli animali domestici o personaggi fittizi.
Profili indesiderati- Infine, ammontano a circa l’1,5%, pari a circa 14 milioni, gli account falsi creati soprattutto per veicolare spam sulla rete.
Dati preoccupanti- Sono risultati preoccupanti per Zuckerberg e soci, che stanno ancora lottando per riacquistare prestigio agli occhi dei potenziali azionisti dopo il flop in Borsa. Inoltre, il numero dei profili reali e di quelli falsi sono di particolare interesse per le società che veicolano e comprano i propri messaggi pubblicitari su Facebook. Infatti, il conteggio dei cosiddetti ‘like’, la quantità di utenti che apprezza una particolare pubblicità, potrebbe essere falsato dai fake. Come recita poi il report “Le nostre principali entrate arrivano dalla pubblicità. La perdita di inserzionisti, o la riduzione della spesa da parte degli inserzionisti di Facebook, potrebbe danneggiare seriamente il nostro business”.
In realtà, la situazione della compagnia non è poi così drammatica, stando a quando riporta il Guardian: anche se il prezzo delle azioni continua a crollare, passando dagli iniziali 38 dollari a 20, nel report l’azienda ha dichiarato 1,18 miliardi di guadagno contro i 157 milioni di perdite nei mesi di maggio, giugno e luglio. Un bilancio più alto rispetto a quello previsto da Wall Street, che non convince però del tutto gli investitori.
Fonte www.corriereinformazione.it