Uno schermo dove scorrevano le immagini di quadri famosi, i dipinti firmati dai grandi della pittura europea, italiana, mondiale; dal rinascimento ai nostri giorni tutti accomunanti dal filo sottile della malattia, fisica, psichica, mentale.
Quindi da Van Gogh a Paul Klee passando attraverso i tratti grafici, le malinconia, i pessimismi, la depressione le “visioni” di Casimiro Piccolo, Picasso, Francis Bacon, Manet, Degas, Munch e tanti altri grandi dell’arte antica e contemporanea, per scoprire, analizzare, toccare, esplorare proprio quel filo sottile che lega l’Arte alla Malattia, andando oltre la semplice patologia medica.
A spiegare, commentare, parlarle è stato Antonello Pizzino, oculista, che appunto sa guardare, – da medico – e spiegare – da uomo attento alle strade della psicologia, aperto e sensibile – quello che vedono o vedevano questi pittori malati e come la loro follia, indotta a volte consapevolmente, deformava immagini, storpiava visioni, annullava i colori generando – da degenerazioni – opere d’arte.
Un filo conduttore suggestivo, evocativo, con parole semplici, non facili da trovarsi in un convegno che alla fine tratta di medicina, alla portata di tutti, e tanti erano presenti nella villa comunale di Brolo, ancora una volta confermatasi luogo eletto per incontri di tal fatta.
La voce di Donatella Mentesana, compagna di vita di Antonello, precisa e puntuale, fuoricampo citando frasi degli stessi pittori – splendida quella di Munch “Una sera passeggiavo per un sentiero, da una parte stava la città e sotto di me il fiordo -il sole stava tramontando – le nuvole erano tinte di un rosso sangue. Sentii un urlo attraversare la natura: mi sembrò quasi di udirlo. Dipinsi le nuvole come sangue vero. I colori stavano urlando” – fermava il dire dell’oculista-relatore, puntualizzava e sottolinea i passaggi, apriva e girava pagina del dialogo, mai monologo, che Pizzino stava svolgendo.
La conferenza era virtualmente suddivisa in tre parti ma alla fine è venuto fuori un unicum che ha aperto il cuore e la mente, scoprendo che la malattia che poi genera anche la follia, spesso la viviamo nel quotidiano e la chiamiamo pazzia.
Altrimenti non si spiegherebbe come poeti e pensatori arguti, intelligenze mai sopite o malati davvero di mente siano finiti, insieme, nei manicomi.
Ed il ricordo va alla grande Alda Merini o ad un mai abiurante Ezra Pound.
Ad introdurre la conversazione era stato l’onorevole Pippo Laccoto, ai vertici del mondo sanitario siciliano. Un addetto ai lavori che ben conosce il mondo “della malattia”.
Ma prima avevano parlato Salvo Messina, il sindaco di Brolo, e Tina Fioravanti, l’assessore ai servizi sociali rappresentanti di un’amministrazione attenta che ben sa che anche attraverso questi momenti cresce la vivacità intellettuale di un paese.
La manifestazione ha avuto il contributo dell’Ammi Nebrodi e dell’Ordine Provinciale dei Medici e degli Odontoiatri di Messina.
Ha condotto Massimo Scaffidi.