Un terrazzo vivo, immerso nella natura, affacciato su una delle tante silenziose vallate dei nebrodi che scivola giù fino al mare.
Un terrazzo casalingo che profuma di bucato steso al sole, di menta, di fiori, di terra zappettata pronta ad accogliere nuove sementi.
Un terrazzo, finestra sul mondo e nido per una famiglia che si ama e ama ricevere amici, essere un punto di riferimento per la gente di Caprileone e non solo.
Oggi, non è al panorama che guardano i tanti parenti e amici giunti a trovare il maestro Giuseppe Li Voti. Seduta ripenso al mio rapporto con quest’uomo pieno di vita che si è spento improvvisamente per un malore che lo ha colto mentre era nell’orto.
E’ un grande dolore per la moglie che se l’è visto rubare, per i figli, per gli amici, ma mi piace pensare che lui sia andato via nel modo più consono ad un poeta, ad un cantore della natura e della semplicità, della sua Terra e dei valori che animavano il suo cuore, la sua intelligenza.
Seduta accanto alla figlia, a vegliarlo in silenzio, pensavo all’ultima volta che lo avevo incontrato; pensavo alla galanteria dei suoi modi, al suo essere sprizzante di vitalità e pieno d’niziative, a tutti i progetti che aveva ancora in serbo. – “Le manderò un invito per la prossima presentazione del mio ultimo lavoro letterario” – questo mi disse. Era insieme alla moglie ed era sereno, soddisfatto della vita che stava conducendo.
Mi aveva voluta accanto nell’organizzazione della V° edizione del Concorso di poesia in lingua siciliana indetto dall’associazione culturale “Pirroccio” di Capri Leone, l’estate del 2011.
Era stato per me un onore ed un motivo di orgoglio fare parte della giuria, ma soprattutto era stato un modo diretto per conoscerlo meglio.
Pomeriggi a leggere poesie, a vagliarle, a cercare di coglierne il senso; e poi ancora ascoltarlo nei ragionamenti e leggere la passione in quei suoi occhi piccoli e vispi.
Non posso dire che fossimo amici, perchè il sentimento che nutrivo per lui, anzi che nutro per lui, era di stima e grande rispetto per una persona matura che aveva un grande bagaglio culturale da condividere con gli altri.
Mi sentivo soltanto una persona ignorante che aveva avuto la fortuna di conoscere qualcuno che amava la cultura siciliana, uno degli ultimi paladini che si battevano ancora per salvaguardare e diffondere la ‘nostra’ lingua madre.
Arrivederci Professore e grazie per l’ironia, l’allegria, la simpatia e la serietà professionale con cui si rapportava con tutti.
Linda Liotta