Il consiglio comunale ha dunque deciso di proseguire lungo la linea tracciata l’anno scorso. La politica dell’amministrazione non è cambiata, e continua a privilegiare la rinuncia a spese non indispensabili, che andrebbero finanziate ricorrendo all’aumento delle tasse. Questo vale, a maggior ragione, per l’imposta sugli immobili.
La proposta della giunta era quella di lasciare al minimo le aliquote per il 2013: 4 per mille per l’abitazione principale e 7,6 per mille per tutte le altre case. La minoranza ha però riformulato una richiesta già avanzata l’anno scorso: introdurre un’agevolazione (aliquota al 4,6 per mille) per gli appartamenti concessi in comodato gratuito a genitori o figli che vi risiedono stabilmente. La richiesta, bocciata nel 2012, è stata stavolta approvata all’unanimità, così come le restanti aliquote.
Danilo Cacopardo ha sottolineato che «Letojanni è l’unico Comune della riviera ionica che lascia invariate le tariffe sia per le prime che per le seconde case». Fabio Cicala ha aggiunto che «si tratta di un fiore all’occhiello per il paese: un grosso vantaggio per cittadini e proprietari». È intento dell’amministrazione non solo non gravare sui residenti, ma anche venire incontro alle esigenze dei tanti turisti che, magari da tanto tempo, hanno scelto Letojanni come meta fissa delle proprie vacanze, acquistando un appartamento.
Il consiglio comunale ha anche approvato la convenzione con Castelmola e Mongiuffi Melia per le funzioni di centrale di committenza e istituito la Tares (nuova denominazione della tassa sui rifiuti). I duri scontri che avevano caratterizzato la precedente riunione, dedicata al rendiconto finanziario 2012, sono stati superati con le dichiarazioni del presidente, Antonio Riccobene (che ha annunciato un’applicazione più rigorosa del regolamento), e del capogruppo dell’opposizione, Salvatore Curcuruto (che ha chiesto di potere svolgere il proprio ruolo istituzionale con serenità). (comunemio.it)
Gaetano Rammi
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