di Corrado Speziale
“Rispetto a tutte le manifestazioni alle quali ho partecipato, devo dire che oggi mi sono commosso,
poichè in quaranta anni di cortei in Calabria e nel resto d’Italia, nei quali ho portando avanti la lotta per i diritti dei lavoratori e della nostra gente, riconosco di intravedere forse una speranza per il futuro, motivata dalla presenza di moltissimi giovani e giovanissimi di questa regione (…). Alla partenza di questo corteo, ho visto addirittura una bambina di un anno partecipare alla sua prima manifestazione, ed allora io dico che un conto bisogna farlo, ed è quello dell’unione tra le vecchie e le nuove generazioni, ma quest’ultime hanno bisogno di unitàe non di divisioni.(…) Noi, vecchi e giovani, dobbiamo ridare insieme una speranza a questa Calabria abbandonata da tuttiâ€Â.
E’ onorevole, oltre che doveroso, iniziare un breve commento sulla giornata di ieri, con le ultime parole pronunciate da Franco Nisticò, Presidente del Comitato per la difesa della fascia ionica calabra e dell’Unione dei Comuni che ricadono in quel comprensorio, nel corso del suo breve e accorato intervento dal palco, pochi istanti prima che, in modo drammatico, il suo cuore cessasse di battere. A Cannitello, frazione di Villa San Giovanni, luogo conclusivo della manifestazione, si erano appena ultimati gli interventi di oratori messinesi e calabresi, tra cui alcuni esponenti della “Rete NoPonte†ed Irene Falconieri, in rappresentanza della comunitàdi Scaletta Zanclea, quando ha preso la parola Nisticò, spinto da tanta voglia di esporre ad alta voce i problemi della sua regione. Concluso il proprio discorso, il rappresentante della Calabria ionica si accasciava a terra tra lo sgomento degli organizzatori e di qualche suo congiunto presente alla manifestazione. Chiesto a gran voce l’intervento di un’ambulanza, presente in piazza fino a poco prima e probabilmente prossima a ritornarci dopo un precedente intervento, giunge il mezzo di soccorso della Polizia, impiegato, in genere, esclusivamente dalla stessa, in circostanze evidentemente non gravi, e come tale sprovvisto dei necessari strumenti per la rianimazione. In assenza di mezzi e personale più adeguato alla gravitàdel caso, allo sfortunato Nisticò vengono intanto prestati i primi soccorsi sul palco, poi lo stesso viene caricato sul mezzo della Polizia e trasportato in condizioni gravissime all’ospedale di Reggio Calabria, dal quale giungeràla dolorosa notizia del suo decesso. Ovviamente la manifestazione è stata sospesa con annullamento di tutti gli impegni musicali previsti fino a sera.
Nel corso del raduno in Piazza Valsesia e per tutta la durata del corteo si sono visti spiegamenti di forze dell’Ordine non indifferenti: Carabinieri e Polizia presidiavano tutte le strade, contemporaneamente un elicottero a bassa quota e due mezzi navali di quest’ultima sorvegliavano tutto il resto. Il timore era, come ovvio, che tra i ventimila ci fosse qualche gruppo di facinorosi, e di ciò, secondo quanto reso noto nel corso della manifestazione, erano stati messi in guardia gli abitanti di Villa, i quali hanno pensato bene di fare solo capolino, dai loro balconi, sul fiume di folla, evitando “rischi†di sorta. Ordine e correttezza hanno invece caratterizzato tutta la manifestazione, compreso il momento immediatamente successivo alla pietosa partenza di Nisticò dalla piazza, quando un cordone improvvisato dagli addetti all’ordine ha bloccato dei manifestanti mentre cercavano di scaricare la rabbia del momento contro le forze dell’Ordine, prontamente allontanatesi dalla folla in contestazione. Evidentemente, nei cortei di protesta civile, dove si urla di politica, soprusi, malaffare, carenza di strutture primarie, contestando l’approssimarsi di mega cantieri insostenibili e demagogici, è più lecito prevedere sommosse piuttosto che malesseri fisici, quest’ultimi assolutamente all’ordine del giorno in manifestazioni “nazionali†di questa portata.ÂÂ
Villa San Giovanni, nonostante le cattive condizioni meteo, che hanno, tra l’altro, creato ingenti disagi su strade e ferrovie ai manifestanti provenienti dal centro e nord Italia, ieri si era trasformata in uno splendido caleidoscopio, dove, ad arricchire un corteo giànotoriamente variopinto, aveva contribuito la “new entry†del “popolo violaâ€Â, quello degli antiberlusconiani del “No B Dayâ€Â, la nuova “onda†che il 5 dicembre scorso ha fluttuato per le strade di Roma, riempiendo Piazza San Giovanni. In Calabria sono giunte rappresentanze da Roma, Catania, Messina, Ragusa e Biancavilla. Non è voluto mancare all’appuntamento uno dei leader nazionali del nuovo movimento, Gianfranco Mascia. Interpellata una delle principali esponenti del movimento in Sicilia, la catanese Adele Palazzo, sui valori che sente di condividere con chi si oppone a gran voce alla realizzazione del Ponte sullo Stretto, chiedendo invece interventi prioritari, come quelli finalizzati alla messa in sicurezza dei territori di Sicilia e Calabria e la bonifica di aree avvelenate, ci dice che “i viola†si battono “contro le mafie e i soprusi di ogni tipo, per la democrazia e in difesa della Costituzioneâ€Â. Può bastare.
Nel primo pomeriggio di ieri, prima che un buio di dolore e sgomento anticipasse quello della sera, il corteo era transitato sul lungomare di Cannitello, affacciandosi in un luogo incantevole, unico al mondo. Molti non hanno resistito al fascino di quel mitico tratto di mare, staccandosi dal corteo per concedersi una foto in quella cornice naturale di rara bellezza, mostrando il proprio simbolo di dissenso nei confronti della mega opera, riguardo la quale sembra si stia posticipando la posa della prima pietra (variante ferroviaria di Cannitello – opera ritenuta dal Governo propedeutica al Ponte), prevista il 23 prossimo, a causa del notorio impedimento del premier.
Non appaia come fatto frivolo se qualche sorriso o “colore†di troppo dovesse evidenziarsi nella “fotogallery†del servizio, pubblicata posteriormente all’evento luttuoso. Riportare la manifestazione nella sua essenza ed interezza ne rafforza princìpi e finalitàe rende onore a chi, come Franco Nisticò, salendo sul palco, questi valori li ha condivisi e promossi.
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