I parlamentari dell’Mpa hanno presentato un’interrogazione parlamentare sul dissesto idrogeologico dei comuni della zona dei Nebrodi in provincia di Messina a prima firma dell’onorevole Ferdinando Latteri.
“Le piogge torrenziali di metàgennaio hanno ancora una volta devastato la provincia di Messina e per scongiurare una nuova tragedia, come quella avvenuta nell’ottobre 2009, chiediamo al Governo lo stato di calamitàper il territorio nebroideo e l’immediato intervento della protezione civile.
La situazione è grave. Molti i comuni, sia montani che marini, colpiti da dissesti idrogeologici.  Le arterie stradali importanti sono chiuse al transito a causa di frane e non si preannunciano tempi brevi per il ripristino della viabilità. In molti paesi collinari, le strade di campagna, che di fatto sono “vie di fugaâ€Â, sono interrotte da dissesti di varia entitàed isolano nuclei residenziali e rurali. Le abitazioni risultano direttamente coinvolte da fenomeni franosi e i centri abitati sono in evidente stato di rischio, destando molta preoccupazione per i residenti del luogo. Infine, le fiumane sono oggetto di costante monitoraggio perché a rischio di esondazioneâ€Â.
L’onorevole Ferdinando Latteri ha dichiarato: “Bisogna intervenire al più presto. Occorre che il Presidente del Consiglio dichiari lo stato di calamitàper il territorio nebroideo, con l’auspicio dell’immediato intervento della protezione civile a sostegno della popolazione coinvolta e per gli interventi di ripristino delle vie di comunicazione delle zone colpite dalle franeâ€Â.
Di seguito il documento.
Interrogazione a risposta scritta al Presidente del Consiglio dei Ministri e ai Ministri dell’ambiente, delle infrastrutture e trasporti
Premesso che
-   le piogge torrenziali dell’ultimo periodo hanno ancora una volta devastato il territorio nebroideo nella provincia di Messina;
-   importanti arterie stradali sono chiuse a causa di frane; in molti paesi collinari, strade di campagna, che di fatto sono “vie di fugaâ€Â, sono interrotte da dissesti di varia entitàed isolano nuclei residenziali e rurali; anche numerose abitazioni risultano, agli interroganti, direttamente coinvolte da fenomeni franosi e centri abitati sono in evidente stato di rischio;
-   fra i Comuni di Brolo e Capo d’Orlando la SS 113 è interrotta all’altezza di Testa di Monaco a causa dell’ennesima frana che ha invaso la sede stradale. L’Anas e il Sindaco di Capo d’Orlando non assicurano la riapertura al transito se non tra un paio di mesi; da Brolo per raggiungere Capo d’Orlando occorre dunque inerpicarsi fra le strette strade di Naso;
-   a Brolo in prossimitàdello svincolo, il tratto autostradale si presenta fortemente dissestato a causa dell’evoluzione di un annoso dissesto;
-   nel territorio di Capo d’Orlando, la SS 116, che collega il centro turistico a Rocca di Caprileone, è interrotta all’altezza della contrada di Malvicino; la circolazione, nell’ordine di diverse migliaia di autovetture al giorno è deviata in una stradina di campagna lungo la quale, al fine di regolare il traffico, sono stati installati dei semafori;
-   a Ucrìa la SP 136 per Raccuja, in corrispondenza del km 23, è stata completamente travolta da una frana che ne rende impossibile anche il transito pedonale; tale frana tuttora in atto, coinvolge anche una abitazione ormai non più agibile. Lo stesso fenomeno franoso, attivatosi alle pendici del versante su cui gravita parte del centro abitato, desta preoccupazione ed è oggetto di costante monitoraggio al fine di scongiurare situazioni di rischio per i residenti;
-   a Raccuja, nella frazione Zappa, una frana che incombe da parecchi anni, si è ulteriormente evoluta e compromette la stabilita di alcuni fabbricati non ancora, a differenza di altri, oggetto di ordinanza sindacale di evacuazione;
-   la SP 157 nel tratto tra Frazzanò e Longi è interrotta a causa di una frana, l’entitàdel dissesto rende difficili gli interventi e non si preannunciano tempi brevi per il ripristino della viabilità; nella stessa strada nel tratto tra Rocca di Caprileone e Caprileone, si è riattivato un movimento franoso che ha determinato la chiusura al transito anche della parte valliva della strada costringendo i residenti dei Comuni di Caprileone, Mirto e Frazzanò, ad utilizzare stradine alternative e non sicure;
-   nel Comune di Sinagra è sotto stretta osservazione una frana che in colata ha invaso parte dell’alveo del Vallone Caputo, che nel 2001 fu interessato da un evento alluvionale che causò miracolosamente solo feriti in una zona residenziale abitata da oltre 30 famiglie;
-   a Sinagra, Tortorici, Sant’Angelo di Brolo, Librizzi, Piraino e in molti altri comuni nebroidei, risultano interrotte al transito molte strade rurali, quasi tutte “vie di fugaâ€Â;
-   a San Salvatore di Fitalia un gravissimo rischio di instabilitàriguarda alcune zone site nelle contrade Santa Lucia, Scrisera e Grazia, per la presenza di nuclei abitativi per cui si è reso necessario attivare un monitoraggio della evoluzione del fenomeno franoso;
-   nella strada a scorrimento veloce, denominata “Mare Monti†che collega Rocca di Caprileone e Galati Mamertino, una colata di fango ha invaso il piano viabile e messo in serio pericolo il transito agli automobilisti che vanno verso i comuni di Galati, Longi, San Salvatore di Fitalia e Tortorici. La eventuale chiusura al traffico della citata strada comporterebbe il rischio di isolamento dei comuni di Longi, Galati, Mamertino e San Salvatore di Fitalia, dal momento che la SP 157 è giàchiusa per frane;
-   nel Comune di Ficarra si è verificata una frana in localitàSciino che ha trascinato a valle il depuratore comunale;
-   le fiumare (Rosmarino, Zappulla, Naso-Sinagra) sono anch’esse oggetto di costante monitoraggio in quanto l’assenza di manutenzione degli ultimi anni compromette in molti punti il regolare deflusso e rende probabile il rischio di esondazioni;
-   anche nel Comune di Alcara Li Fusi si è manifestato il pericolo di frane;
-   nel Comune di Militello è in pericolo la Chiesa Madre;
-   tutti i comuni afferenti all’area territoriale dei Nebrodi sono in sofferenza e numerosi danni sono stati prodotti dalle recenti e abbondanti piogge.-
Per sapere
-   se non ritengano necessario e improrogabile dichiarare immediatamente lo stato di calamitàper il territorio dei Nebrodi interessato da piogge torrenziali che hanno provocato frane causate da un forte dissesto idrogeologico e aggravato la situazione giàesistente a causa della mancanza di interventi di manutenzione;
-   se non si ritenga opportuno attivare con immediatezza le strutture di protezione civile;
-   se non ritengano necessario attuare un piano di verifiche geologiche e di interventi e iniziative, con tempi di realizzazione brevi e finanziamenti straordinari, al fine di superare strutturalmente il grave dissesto idrogeologico determinatosi nell’area dei Nebrodi;
On Latteri, On Lo Monte, On. Commercio, On. Lombardo