Il dibattito ruotante attorno alla costruzione del Ponte sullo Stretto continua a mostrare una certa fatica a emanciparsi dalla ostilitàantropologica che caratterizza il pensiero degli oppositori all’Opera. In cittàsi continua a discutere dell’opportunitàdi costruire o meno il Ponte, non rendendosi conto che invece, allo stato attuale, più che parlare di posa dell’ultima pietra più opportuno sarebbe ragionare di apertura dell’Opera al pubblico e prepararsi a tale evento.
Probabilmente si tratta di una confusione generata dalla lunga fase di stallo vissuta del progetto, fase oramai superata considerato che l’Anas è pienamente impegnata nella risoluzione delle problematiche dovute alle continue sospensioni subite dall’Opera e nella predisposizione di un nuovo programma di esecuzione per le attivitàoccorrenti al riavvio del progetto.
Sui tempi di realizzazione dell’Opera, infatti, l’accordo siglato il 25 settembre 2009 tra l’Anas – azionista di maggioranza della SocietàStretto di Messina – e il Contraente Generale Eurolink non lascia spazio a dubbi: dopo l’avvio dei lavori per la “Variante di Cannitelloâ€Â, avvenuta il 23 dicembre scorso, il 2010 saràl’anno della realizzazione delle prime opere a terra sul versante siciliano, il 2011 vedràl’avvio del cantiere principale del Ponte, per giungere, finalmente, alla sua inaugurazione che avverràil 1° gennaio 2017.
E’ bene ricordare che dal punto di vista strategico il Ponte è la risposta concreta al bisogno di un più efficiente e moderno sistema di collegamento tra la Sicilia ed il Continente. Esso si colloca in modo funzionale ed organico in una logica complessiva di riqualificazione delle infrastrutture portanti stradali e ferroviarie del Mezzogiorno. In tal senso apporteràun contributo decisivo alla riduzione del deficit infrastrutturale che riguarda il Sud, creando le condizioni favorevoli per un rilancio economico-sociale dell’area e la premessa per un sistema logistico più competitivo consentendo di sviluppare il concetto dell’intermodalità.
Il contributo è anche indiretto perché il Ponte non è solo un’opera puntuale, ma è una tessera fondamentale del mosaico trasportistico nazionale ed internazionale che consentiràdi portare l’Europa nel Mediterraneo. Infatti, una volta completato, il Ponte saràparte integrante di una serie di sistemi viari, ferroviari e marittimi: il Corridoio VIII, il Corridoio V e l’Asse Palermo-Berlino, di cui il Ponte è snodo fondamentale, come riconosciuto dall’Unione Europea che ha inserito l’opera tra i progetti prioritari nell’ambito della sviluppo delle reti Transeuropee.
L’opera genereràinoltre forti ricadute sul contesto socioeconomico locale. Si prevede che complessivamente l’impatto economico risulterà pari a circa 6 miliardi di euro, con ricadute occupazionali di circa 40.000 unitàanno limitatamente alle Regioni dello Stretto.
Stando così le cose, molto più proficuo e utile per tutti sarebbe prepararsi per tempo a sfruttare al meglio le opportunitàche il collegamento stabile tra la Sicilia e la Calabria inevitabilmente produrrà.
Creare benessere e ricchezza, per sé e i propri figli, soprattutto oggi che la globalizzazione riduce lo spazio a discapito del tempo, è una responsabilitàquotidiana dalla quale non ci si può più permettere di prescindere.
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