La Camera del Lavoro di Brolo – come evidenzia Basilio Caruso, sindacalista e oggi sindaco di Sant’Angelo di Brolo – ha un primato difficilmente eguagliabile. Due ex dirigenti sono diventati sindaco (Pippo Ridolfo a Ficarra e lo stesso Basilio Caruso a Sant’Angelo di Brolo) ma non solo questo…
Storia antica, fatta di sudore e lavoro, di partito e sindacato, di lotta agli agrari e difesa dei braccianti, quella della Camera del Lavoro di Brolo, alla pari di tanti di questi presidi che hanno punteggiato la storia del sindacato operaio, contadino, dei minatori, degli “ultimi” e del popolo di Sicilia.
A Brolo, lo ricorda Giuseppe Alibrandi, fu lotta anche quando nel 1958 gli operai dei nebrodi rovinarono la festa ai padroni “Il vitello pronto per festeggiare la vittoria degli agrari restò sul gozzo dei nemici del popolo e il capitano di carriera Miraglia, per quel giorno, non si fece vedere al bar Romeo a fare la conta degli anni di carcere che avrebbero dato al Mangano, che davvero l’aveva fatta grossa a occupare le terre dei baroni!”.
E a Brolo sotto i segretari della Camera del lavoro “per festeggiare la vittoria e il ritorno al lavoro, la corsa dei braccianti , lungo la strada, sostò davanti ai palazzi degli agrari cantando “ Bandiera rossa”. A Patti davanti a casa Sciacca, a Gioiosa Marea davanti ai Natoli e più avanti, a Brolo, davanti ai Germanà tre volte cantarono “ Bandiera rossa, trionferà””.
Ma ancora prima, a inizio del secolo scorso, la Camera del Lavoro brolese segnò la rivolta contro l’agrario di turno.
Si contarono morti (la giovane Angela Barà) e i tanti feriti.
Condanne e carcere per quei 21 contadini che lottando contro l’arroganza potettero dire che ancora per loro c’era la libertà, visto che potevano misurare a grandi passi il ciottolato della piazza al paese.
Questa storia finì nel film di Italo Zeus e Andrea Tidona, noto volto televisivo, fu perfetto nel ruolo del sindacalista sardo Salvatore De Riu, che allora aveva 41 anni, mai domo, e che reggeva in quel tempo le sorti del movimento operaio brolese.
Movimento che poi, e siamo negli anni settanta mentre ad Avolo la polizia caricava i braccianti, ebbe nei fratelli brolesi Lenzo – che non navevano santi in paradiso e l’indomani rischiavano l’ostracismo dei più nei “magazzini” di limoni e lo stesso lavoro, esempio di chi esponeva la propria faccia, il proprio onore, per rivendicare diritti legittimi e sacrosanti.
Ma tornando all’oggi.
Come giustamente fa notare Basilio Caruso, anche Enzo Cocivera, vicesindaco di Montalbano è passato da Brolo come più recentementye Maurizio Zingales, eletto nell’appena conclusa campagna per le amministrative di inizio estate Sindaco di Mirto.
Graziella Casella – per anni nell’attivo della Camera del lavoro di Brolo venne eletta Consigliere comunale proprio qui qualche anno addietro.
Insomma è un buon vivaio, una buona fucina di idee e d’impegno questa Camera del Lavoro – aggiunge Caruso – che ha sfornato amministratori di talento, seri e onesti.
Quelli che ci voglio, che sono rappresentativi, che sanno stare al fianco dei lavoratori…
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