Io Amo Brolo –  Mens(a) sana in corpore sano
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Io Amo Brolo – Mens(a) sana in corpore sano

brolo mensa a tre

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Il Movimento Politico “Io Amo Brolo”, osserva, scruta, analizza. Questa volta l’obiettivo è la Mensa scolastica. I conti, i pasti, gli auspici e i consigli all’amministrazione.

A tal proposito, anticipiamo, perchè oggetto di un nostro prossimo articolo sulla problematica degli orari di rientro degli alunni della scuola media oggi al centro di grande interesse dopo gli “scontri” tra genitori e organismi scolastici ed il dibattito, infarcito di polemiche che ne sta venendo fuori, in attesa di un incontro collegiale a fine mese, quanto dettoci dal sindaco, Irene Ricciardello, proprio sulla mensa, che nella questione degli orari non ci azzecca nulla ma che è stata tirata in ballo: “La mensa ci sarà. Abbiamo avuto proprio in queste ore la certezza, da parte dell’area finanziaria, della disponibilità economica per rendere operativo il servizio”. Aggiungendo: “Assicureremo i pasti anche gruppo dei ragazzi delle quaranta ore come fatto lo scorso anno” e daremo i servizi che la legge ci autorizza a dare e che noi come amministrazione dobbiamo assicurare, come sempre fatto, tutelando istituzioni e famiglie”. Poi ma approfondiremo tutto nel prossimo servizio ha aggiunto ” Sono amareggiata quando la politica entra nella scuola”. E per questo sottolineando che la sua partecipazione agli incontri era come madre facente parte del collegio d’Istituto ha anche dichiarato di essere pronta a dimettersi da quel ruolo. Ma tornando al comunicato di Io Amo Brolo. Eccolo.

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Il testo integrale.

 

“Sicuri di rendere un servizio a tutta la cittadinanza affrontiamo, in termini propositivi, la situazione della mensa scolastica.

A consuntivo dell’anno scolastico 2014/2015, senza entrare nel merito amministrativo degli atti e delle coperture finanziare, abbiamo tirato le somme per cercare di quantificare nel modo più corretto possibile l’importo speso per garantire il servizio, purtroppo possiamo fare un bilancio definitivo approssimato, riteniamo per eccesso, in quanto non siamo in possesso di tutti i dati, poiché non presenti nel sito istituzionale dell’Ente.

Dal mese di ottobre 2014 ad oggi è stata complessivamente liquidata per lo svolgimento del servizio la somma di €. 109.996,84 (det. nn. 93/2015, 97/2015, 141/2015, 142/2015, 182/2015) a cui sicuramente va sommato l’importo impegnato con la det. 211/2015 per un importo di €. 20.250,00 per una somma complessiva riferita ai pasti di €. 130.246,84. A questo importo va sommato quello relativo all’elaborazione delle tabelle dietetiche (€. 715,50) e all’incarico di autocontrollo HACCP (€. 1.920,01) per arrivare alla somma di €. 132.882,35.

La Ditta che si è aggiudicata il servizio ha offerto un ribasso del 23,01% sugli importi per singolo pasto di €. 4.15, per la scuola primaria e secondaria e di €. 3.75 per la scuola dell’infanzia e quindi per l’importo netto di €. 3,19 (che in sede di primo affidamento per 9.000 pasti presunti assommavano ad €. 28.755,76) e per l’importo netto di €. 2,89 (che per 8.000 pasti presunti assommavano ad €. 23.097,00). Pertanto la somma complessiva dell’appalto compresa I.V.A. al 4%.

Ammontava ad €. 53.926,88 per un totale di 17.000 pasti circa.

Il servizio è stato più volte prorogato, sempre alle condizioni dell’appalto aggiudicato. Da semplici proporzioni matematiche (non essendo specificato per singola liquidazione se trattasi di scuola primaria e secondaria o scuola dell’infanzia) determiniamo che l’importo complessivo pagato è riferibile a 21.737 pasti di scuola primaria e secondaria e 19.322 di scuola dell’infanzia; l’importo per singolo pasto (comprensivo di I.V.A. al 4%) è di €. 3,32 per primaria e secondaria ed €. 3,01 per la scuola dell’infanzia, a questi importo deve sottrarsi la parte di contributo versata dalla famiglia (rispettivamente €. 2,20 ed €. 1,80) da cui discende che l’importo a carico del comune per la scuola primaria e secondaria è stato in generale €. 1,12 e nel caso di contributo ridotto al 50% per la famiglia perché in presenza di secondo figlio di €. 2,22. L’importo a carico del comune per la scuola dell’infanzia è stato in generale €. 1,21 e nel caso di contributo dimezzato per la famiglia perché in presenza di secondo figlio di €. 2,11.

Considerando per eccesso una percentuale di fratelli e/o sorelle pari al 15% (primaria e secondaria) più 15% (infanzia), otteniamo che la spesa affrontata dal comune per i pasti è stata pari ad €. 27.880,18 per la scuola primaria e secondaria ed €. 25.903,06 per un totale di €. 53.783,25 a cui di contro dovrebbe corrispondere una spesa complessiva affrontata dalle famiglie pari ad €. 76.406,40.

Vediamo che il “tesoretto tari” è più che sufficiente per coprire l’importo a carico del comune, ma anche qualora non esistesse questo tesoretto, invitiamo l’amministrazione a ridurre altre spese (qualora fosse necessario ci dichiariamo disponibili a visionare gli atti del redigendo bilancio comunale per trovare l’importo necessario) al fine di trovare copertura al servizio mensa, considerato che la sospensione dello stesso significherebbe un ulteriore spesa, soprattutto per le famiglie con entrambi i genitori lavoratori.

In ultima analisi invitiamo l’amministrazione a incontrare le famiglie per proporre di farsi carico dell’intero importo €. 3,32 per la primarie e secondaria (che corrisponde ad una spesa mensile di €. 66,40 a fronte di €. 44,00 pagate per il 2014/2015) e di €. 3,01 per la scuola dell’infanzia (che corrisponde ad una spesa mensile di €. 60,02 a fronte di €. 36,00 pagate per il 2014/2015).

Si precisa che tutti i dati riportati in questa analisi sono approssimati, ma riteniamo che gli stessi siano molto attendibili e veritieri, l’approssimazione è dovuta al fatto che non siamo in possesso del numero esatto di sgravi al 50% per il secondo figlio e all’effettivo numero di pasti riferibili alla scuola primaria e secondaria e alla scuola dell’infanzia.

Riteniamo che non riuscire a trovare copertura al servizio mensa sia una sconfitta per l’amministrazione e per tutta la cittadinanza perché sottende al non poter garantire un servizio, ovvero: dopo il dissesto economico al 31/12/2012, il dissesto politico alla data odierna.

Laboratorio politico – culturale Io Amo Brolo

18 Luglio 2015

Autore:

redazione


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