“EMERGENZE” NEGATE – A RISCHIO IL 118 DI SANT’AGATA MILITELLO
Cronaca, Cronaca Regionale

“EMERGENZE” NEGATE – A RISCHIO IL 118 DI SANT’AGATA MILITELLO

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I Medici chiedono l’immediata revoca del provvedimento che ha disposto il dimezzamento del personale degli autisti soccorritori della postazione del 118 di Sant’Agata Militello avvertendo che in caso di inottemperanza si attiveranno strumenti di tutela presso le competenti autorità sia civili, che penali che amministrative. Portavoce della protesta il dottore Carlo Amato.

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La nota che appresso riportiamo integralmente è stata inviata allaSEUS SCPA di Palermo, al RESPONSABILE REGIONALE UPP – Nico Le Mura – all’ Assessorato regionale alla Salute ed ai Responsabili del Distretto Sanitario di Sant’Agata Militello (la d.ssa Rosalia Caranna)  ed infine al Prefetto di Messina.

Il testo

I sottoscritti medici ed infermieri professionali in servizio presso la postazione ABZ 118 di Sant’Agata M.llo esponiamo quanto segue:

Qualche giorno addietro è giunta comunicazione, esclusivamente, con l’invio della turnazione relativa al mese di settembre 2015 senz’altra comunicazione ufficiale, della decisione assunta dai vertici della SEUS SCPA di dimezzare il personale di autisti/soccorritori presso la postazione 118 di Sant’Agata M.llo, attualmente composta da 1 medico, 2 autisti/soccorritori e 1 infermiere professionale per turno.

Tale decisione è illegittima, ingiusta, irragionevole, inopportuna, nonché foriera di disagi e grave nocumento, per i seguenti motivi:

La postazione di Sant’Agata M.llo rientra tra le eccellenze del sistema sanitario regionale ed è ubicata in un contesto territoriale frastagliato, disagiato e densamente popolato, con la conseguenza che effettua un considerevole numero di interventi (circa 150 al mese) a seguito di chiamata diretta da parte della centrale operativa 118 di Messina.

Inoltre, l’ambulanza assegnata è preposta a supportare la RETE IMA (infarto miocardico acuto) e Stroke (in caso di ictus).

Ciò comporta, come da protocolli già in vigore con decreto assessoriale, che, oltre al già gravoso carico di interventi sul territorio, l’ambulanza viene chiamata anche in caso di presenza di soggetti infartuati o con ictus cerebrali che arrivano al Pronto Soccorso dell’Ospedale o con mezzi propri o con altre ambulanze del 118 che necessitano di trasporto (oltre che cura e assistenza) verso i più attrezzati Ospedali di Cefalù dotato di emodinamica e del Policlinico di Messina per la fibrinolisi cerebrale.

A tale intenso carico di lavoro si aggiunge anche la circostanza che ancora presso l’Ospedale di Sant’Agata M.llo non è stata attivata la Stroke Unity secondaria con la conseguenza che è proprio l’ambulanza della postazione del 118 di S. Agata M.llo ad occuparsi del trasporto dei soggetti in codice Stroke presso l’Ospedale di Messina.

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Infine, non va sottaciuta la circostanza che a seguito di disposizioni interne del Direttore Sanitario degli Ospedali di Patti e di Sant’Agata M.llo i soggetti sottoposti a dialisi devono essere trasportati nel nosocomio di Patti, ovviamente servendosi dell’ambulanza della postazione del 118.

Tutte queste circostanze hanno determinato un progressivo aumento degli interventi e del carico di lavoro che rendono l’espletamento dell’attività faticosa e stressante.

In tale contesto si inserisce il provvedimento oggi contestato che appare quantomeno irrazionale ed irragionevole non tenendo conto né delle esigenze del territorio né della tipologia di interventi che si eseguono né, infine, dell’ampio e gravoso carico di lavoro che viene quotidianamente compiuto.

Il dimezzamento degli operatori, infatti, comporterà la presenza di un solo autista soccorritore in un mezzo di soccorso avanzato che compie interventi di qualità superiore alla media, determinando l’effetto di un cattivo utilizzo delle risorse umane e delle tecnologiche a disposizione con un logorio eccessivo del personale, anche perché non segue ad un provvedimento che determina una diminuzione del carico di lavoro.

A nulla giova la circostanza che la postazione si serve anche dell’ausilio di personale infermieristico.

Ed infatti è di tutta evidenza che le mansioni e di compiti dell’infermiere professionale sono diversi da quelli dell’autista soccorritore ed ad essi non comparabili.

Ne deriva che un provvedimento di tal guisa costringe gli infermieri ed i medici a compiere atti e tenere comportamenti che non sono propri della loro attività e che non gli competono per formazione e per contratto, come, ad esempio, quello di provvedere al barellaggio e al carico del paziente; a tali attività costoro potrebbero ben rifiutarsi senza che gli si possa essere contestato alcunché determinando disservizi, disagi e nocumento al servizio ed agli utenti.

Si aggiunga che gli autisti soccorritori avrebbero turni di lavoro massacranti e non conformi alla delicata attività da compiere: ed infatti, essendo gli unici autisti presenti sul mezzo e non potendosi dare il cambio alla guida essi, dopo aver compiuto attività di ausilio alle prestazioni sanitarie, potrebbero essere costretti a condurre il mezzo per un elevato numero consecutivo di ore e ciò in totale spregio di quelle norme in materia di trasporto che prevedono l’obbligo di effettuare delle soste, circostanza ovviamente non possibile nella fattispecie.

E’ evidente il rischio per l’incolumità propria e dei trasportati, medici, infermieri e pazienti, che ne deriva.

L’irrazionalità ed irragionevolezza del provvedimento è vieppiù dimostrato dalla circostanza che già la SEUS, nell’ottica di un miglioramento del servizio e nella consapevolezza che lo stato di fatto attuale non determina una ottimale risposta ai bisogni dell’utenza, nel predisporre il piano industriale per gli anni 2014/2016, ancora in vigore, prevedeva il potenziamento della struttura, con il raddoppio delle unità lavorative.

Non è dato sapere il motivo per cui oggi si intende contravvenire ad un impegno formale assunto, oltreché vincolante, determinando un peggioramento del servizio sia per i lavoratori che per l’utenza. Il servizio di Emergenza/urgenza è un servizio pubblico di fondamentale importanza nell’organizzazione e nella gestione della sanità siciliana e pertanto ogni scelta deve essere funzionale all’idea di pubblico servizio.

Per tali ragioni, i sottoscritti

CHIEDONO

Che i soggetti e gli Enti in indirizzo, ognuno per le proprie competenze, revochino con effetto immediato il provvedimento che ha disposto il dimezzamento del personale degli autisti soccorritori della postazione del 118 di Sant’Agata M.llo avvertendo che in caso di inottemperanza si attiveranno strumenti di tutela presso le competenti autorità sia civili, che penali che amministrative.

La presente viene inviata anche all’Ill.mo signor Prefetto per i profili di ordine pubblico e di disagio alla popolazione che la decisione assunta dalla Seus SCPA comporta.

Distinti saluti.

 

 

 

 

20 Ottobre 2015

Autore:

redazione


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