Entra nel vivo domani, con la visita guidata delle scuole al sito archeologico e alla città fantasma, il progetto “Gioiosa Guardia: storia, identità e cultura” realizzato dall’Assessorato regionale dei Beni culturali e dell’identità siciliana e promosso dall’associazione A.F.E.I.P. di Gliaca di Piraino. L’antica città fortificata medievale, con annesso sito archeologico, oggi città fantasma, rappresenta uno dei luoghi più suggestivi della provincia di Messina ed è stato individuato quale location privilegiata per rappresentare la storia, la cultura e gli elementi ambientali e paesaggistici della nostra regione. Oltre all’antica cittadina fortificata di Gioiosa Guardia, le classi, divise in gruppi, visiteranno anche l’Antiquarium di Gioiosa Marea, il Museo diocesano di arte sacra e la chiesa Santa Maria delle Grazie.
L’Antiquarium Comunale è dedicato al sito antico di Gioiosa Guardia, un insediamento protostorico progressivamente ellenizzato individuato negli anni ottanta su un terrazzo delle pendici orientali del Monte Meliuso, e offre al visitatore le informazioni storiche sull’abitato antico e sulle presenze archeologiche note nel territorio circostante. I reperti esposti documentano tutte le fasi di vita dell’abitato: da quella protostorica, con reperti databili tra il Bronzo finale e l’età del Ferro e quella greca, con oggetti che costituivano l’arredo domestico di alcune delle abitazioni più compiutamente esplorate e il corredo di alcune sepolture databili nel corso del IV secolo a.C.. L’esposizione include anche una bella ricostruzione didattica di un telaio per la tessitura della lana.
Il Museo di Arte Sacra di Gioiosa Marea, si lega con i numerosi beni culturali e con le varie testimonianze di rilevante valenza artistica presenti a Gioiosa Marea e nei comuni dei Nebrodi e della Costa Saracena. L’esposizione, variegato mosaico di testimonianze culturali, presenta opere significative dei periodi più importanti della storia religiosa e civile della cittadina di oggi e di ieri, Gioiosa Marea e Gioiosa Guardia. Le testimonianze artistiche vanno dal XVII al XX secolo, e, tra di esse, si trovano pregevoli paramenti, tra cui piviali, tunicelle e pianete ricamati con fili d’oro e di seta, già esposti in rassegne nazionali, che attestano la cura e la tutela di uno splendido patrimonio salvato dalla dispersione e dalla indifferenza. Esposti anche esemplari di antichi libri liturgici, documenti dell’archivio storico parrocchiale e rarissime cinquecentine, importanti testimonianze della vitalità culturale e religiosa di Gioiosa.
Il percorso museale si relaziona al ricco patrimonio artistico esposto nella vicina Chiesa Santa Maria. Questi luoghi, insieme ad altre opere d’arte, ospitano preziose tele di Olivio Sozzi ed interessanti “Madonne”, opere marmoree di scuola gaginiana, che, “nel candore translucido del marmo, posseggono armonie rispondenti alle idealità rinascimentali e che traggono ispirazione dal volto e dal corpo delle fanciulle dell’Isola”.
La visita guidata fa seguito al convegno che si è svolto lo scorso 27 novembre nell’auditorium di Gioiosa Marea, alla presenza del dirigente, Gabriella Tigano, e del funzionario direttivo, Natalia Molica Baratta, della Soprintendenza ai beni culturali e ambientali di Messina. Successivamente, le classi dovranno realizzare dei video-spot pensati e creati dai ragazzi sui temi dell’identità, della cultura e del patrimonio storico-artistico e ambientale della Sicilia e di Gioiosa Marea in particolare. I video verranno poi presentati nel corso di un evento conclusivo che si terrà il 15 dicembre a Gioiosa Marea.
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