La “Gazzetta del Sud” del 16 maggio 2010 ha pubblicato il resoconto di un incontro, promosso da esponenti dell’Ass. Osservatorio sulla scuola, del Comitato insegnanti precari e dello SFIDA (Sindacato Famiglie Italiane Diverse Abilità), relativamente all’insegnamento di sostegno nella provincia di Messina. In esso si legge: “Se fino a quest’anno il rapporto docente/disabile è stato di uno su quattro/cinque, da settembre dovrebbe essere ripristinato il rapporto un insegnante per un alunno”. Questa affermazione potrebbe generare nel lettore l’opinione che, nell’anno scolastico 2010/2011, il numero dei posti di sostegno aumenterà considerevolmente nella nostra provincia, come effetto della sentenza n. 80/2010 della Corte Costituzionale, secondo la quale le ore di sostegno devono essere assegnate in base alle “effettive esigenze” delle scuole.
Leggiamo, però, sul settimanale “Centonove” del 14 maggio 2010 una presa di posizione dello stesso sindacato SFIDA, che, in merito agli effetti della succitata sentenza in provincia di Messina, sostiene: “Ma la situazione resta precaria, i tagli sembrano contare più delle disposizioni di legge, abbiamo un diritto acquisito ma non riconosciuto per motivi economici”. La dichiarazione qui riportata, rilasciata, a quanto pare, da Maria Vitale, responsabile provinciale del sindacato SFIDA, fa pensare che gli effetti della sentenza n. 80/2010 saranno molto limitati nella nostra provincia. Ancora una volta un diritto formalmente riconosciuto non sarebbe di fatto esercitatile.
Il Partito dei Comunisti Italiani invita l’Ufficio Scolastico Provinciale a chiarire come stanno i fatti. Nello stesso tempo, invita i sindacati e le associazioni di categoria a vigilare affinché la già citata sentenza della Corte Costituzionale sia applicata integralmente e a intraprendere sin da ora eventuali iniziative di lotta.
Antonio Bertuccelli, Segretario provinciale del PdCI