Giuseppe Salerno è stato condannato per diffamazione nei confronti del giornalista libico, Farid Adly – è quanto afferma un comunicato stampa del Partito Democratico acquedolcese – La sentenza è stata pronunciata nell’udienza di Martedì 18 maggio 2010 del Tribunale di Patti, sezione distaccata di Sant’Agata Militello. Il giudice dott. Ugo Domenico Molina ha dichiarato il Salerno colpevole del reato previsto dall’art. 533 c.p.p per il quale era stato citato in giudizio, lo ha condannato alla pena di 450 euro di multa, oltre al pagamento delle spese processuali e alla rifusione delle spese processuali a favore della parte civile. Entro 90 giorni saranno depositate le motivazioni della sentenza. Il giornalista libico è stato difeso dall’avvocato Giuseppe Mancuso, affiancato dagli avv. Nespola e Ricca. L’imputato Giuseppe Salerno, invece, è stato difeso dall’avv. Alvaro Riolo. I fatti contestati risalgono al 16 aprile 2005”… ( NDR a seguito di un comizio ed in merito alla denuncia di Farid Adly, minacciato anche di morte dopo aver denunciato le discariche a cielo aperto nelle valli del Furiano e dell’Inganno). –
Continua il comunicato – L’allora amministrazione Oriti, giunta e sindaco, si è rifiutata di esprimere solidarietà al giornalista e esponente politico dei Democratici di Sinistra. – continua il comunicato diramato da Partito Democratico Acquedolcese – Anche il consiglio comunale si era espresso, in termini generici condannando ogni tipo di violenza, soltanto dopo l’insistenza dell’opposizione guidata dal dott. Giuseppe Terranova e nell’imminenza del comizio dell’on. Claudio Fava, parlamentare europeo dei D. –
La nota chiude con una dichiarazione di Farid Adly, che attualmente ricopre la carica di coordinatore del Circolo “Giacomo Matteotti” del Partito Democratico: – “Sono doppiamente soddisfatto da questi risultati, perché dimostrano la superiorità della Democrazia” – conclude – “Una prima soddisfazione l’ho ricevuta quando è stata mandata a casa la giunta Oriti, ….. e la seconda dopo questa limpida sentenza. Sono stato sempre aperto al confronto democratico e civile.”