La stilista di origini calabresi Donatella Versace ha replicato compiaciuta alla imitazione di Virginia Raffaele
– di Saverio Albanese –
Sanremo (Imperia)– Virginia Raffaele, l’imitatrice più temuta da Belen Rodriguez, senza tema di smentita è la vera rivelazione di questa 66esima edizione del “Festival di Sanremo”; il direttore artistico Carlo Conti ha in mano il vero “asso di cuori” insieme a Gabriel Garko/co-conduttore che, come ha rilevato ieri al Dopofestival una giornalista, durante la sua prima uscita di scena all’Ariston ha fatto registrare un picco d’ascolto pari a 15 milioni di telespettatori. “Quindi ho fatto questa figura di m**** davanti a così tanta gente?“, ha ironizzato l’attore diventando subito l’idolo della Gialappa’s . Segno che l’ironia e l’autoironia pagano sempre e comunque.
Ma tornando al personaggio-rivelazione della kermesse festivaliera Virginia Raffaele, che ogni sera veste i panni di una diversa prima donna del mondo dello spettacolo, salta subito agli occhi come tutte le signore finora interpretate non abbiano potuto fare a meno di apprezzarne le doti comiche e interpretative. L’ultima, in ordine cronologico, è stata la stilista di origine calabrese Donatella Versace. La signora della moda e del botox è arrivata a ridere delle sue insicurezze, le stesse che l’hanno portata a ricorrere al bisturi così tante volte cambiando connotati. “Virginia, vieni a farmi da controfigura? Sono sempre piena di appuntamenti, potresti aiutarmi! Ma dove erano i miei boys?”, ha scritto su Facebook la designer dopo aver ammirato il suo clone sullo storico palco dell’Ariston.
Parlando un italiano appena percettibile, la Versace-Raffaele ha esordito destreggiandosi prima con i problemi con il mega lifting (prima le rimane chiuso un occhio, poi le resta un orecchio in mano), poi ha storto il labbro dicendo «Questo me l’ha insegnato la Santanché» e, ancora, non contenta si è sfilata una parte delle extension e l’ha messa in testa a Carlo Conti durante la presentazione di Clementino.
Virginia- Donatella è stato il trionfo della plastica e dell’ arroganza: «Sanremo è come la moda: prendi roba a caso, la metti insieme e speri vada bene». Non senza, però, una punta di snobismo: “Se gli ospiti sono i Pooh potevate chiamare Renato Balestra». La performace dell’imitatrice scivola tra palpebre che crollano, orecchie che si staccano e pochi pezzi originali ancora da mostrare. «Eppure ho fatto il tagliando a gennaio», ha rilevato perplessa la finta Versace.
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