Corse Autobus “Tagliate” – Le colpe non sono delle ditte che effettuano il trasporto
Cronaca, Cronaca Regionale

Corse Autobus “Tagliate” – Le colpe non sono delle ditte che effettuano il trasporto

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Il 26% dei tagli – nel giro di pochi anni – sulle corse è imputabile esclusivamente alla Regione. Ma intanto i sindaci dei Nebrodi si incontrano a Ficarra.

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Il Sindaco di Ficarra Basilio Ridolfo chiede un’azione congiunta con i suoi colleghi contro la decisione della ditta che cura il servizio di autolinee e che ha comportato i tagli di alcune corse.

Questo a seguito della riduzione dei contributi erogati dalla Regione.

Ridolfo ha convocato per martedì 1 marzo una riunione con i sindaci di Tortorici, Sinagra, Naso, Castell’Umberto e Sant’Angelo di Brolo per “rivendicare le legittime istanze delle comunità costrette a sopportare gravi disagi nel settore dei trasporti a danno soprattutto delle fasce più deboli”.

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Ma il tiro lo si deve alzare contro la Regione e non contro chi gestisce le autolinee.

Infatti come recentemente ha anche evidenziato la ditta di trasporti e autolinee “Magistro” – scrivendo al sindaco di Sinagra – e che gestisce, praticamente da sempre, tali corse che dall’entroterra nebroideo portano a Capo d’Orlando, Brolo e Messina, la rimodulazione dei servizi scaturisce dai tagli che la Regione Siciliana, con un ulteriore restrizione del programma di esercizio di cui ai rapporti di affidamento provvisorio dei servizi extraurbani di trasporto pubblico locale in autobus già in concessione regionale – quello del 9 Febbraio 2016 , a seguito dell’articolo 7 della Legge Regionale 9 Maggio 2012, n. 26, ed in conformità della deliberazione della Giunta Regionale n. 292 del 10 Agosto 2012, con la quale veniva rimodulato il programma di esercizio del 20 %, ha in forza del bilancio pluriennale della Regione Siciliana, per gli esercizi finanziari 2015\2017, previsto per gli anni 2016 e 2017 un importo – da destinare ai gestori delle autolinee – con una riduzione di ulteriore 6%.

Praticamente il 26% di contributi in meno in pochi anni, cosa che impone di fatto una riduzione di corse.

L’azienda brolese, ma è storia comune per tutte quelle che operano sul territorio regionale,  ovviamente non ci sta a divenire il capo espiatorio di un disservizio che penalizza sopratutto i comuni dell’entroterra.

Abbiamo – dicono – modificato anche alcune indicazioni che gli uffici regionali avevano previsto, spalmando e rimodulando – dopo una serie di incontri – le corse che collegano l’entroterra con la costa su tutta la giornata e non solo raggruppandole in poche fasce orari, perchè comprendiamo le esigenze dell’utenza.

Le riduzioni, nei fatti, guardando le tabelle orarie, coinvolgono le corse periferiche, quelle che assicuravano più corse durante la giornata, impongono il cambio delle abitudini, definiscono nuovi orari, contraggono il servizio, ma spesso- e questo bisogna evidenziarlo –  sono state “tagliate” corse utilizzate da pochissimi utenti, in perdita, non tollerabile per un servizio privato.

Anche questo è un punto fermo di partenza.

Quindi nessuna voglia o volontà a deprivare il servizio dalle corse delle autolinee, – dicono all’unisono i gestori delle autolinee – ma solo la ferrea logica dei tagli.

Nessuno può lavorare in perdita.

I sindaci che fanno benissimo a denunciare le criticità dovute a tale contrazione del servizio e che a caduta riserva disagi sull’utenza dei loro comuni, farebbero anche bene ad alzare il tiro, verso le “sale della politica” e chiedere alla Regione, invece di effettuare tagli indiscriminati, di agire con logiche più razionali, e nel contempo – rimanendo in ambito dei trasporti – erogare i contributi necessari e spettanti per i rimborsi delle corse scolastiche, spesso arretrai da anni e anticipati dalle famiglie.

Ma sul tema dei tagli ai trasporti il dibattito si allarga e potrebbe diventare anche sociale.

Infatti la riduzione delle corse, riduce l’utilizzo dei mezzi, quindi mette in pericolo l’occupazione e sotto i riflettori emerge anche la differenza dei rimborsi derivanti dal costo a chilometro che l’ente pubblico – la Regione – eroga per il servizio ai gestori.

Già da Reggio Calabria gli altri gestori percepisco molto di più, per non parlar del confronto con l’area del centro-nord.

Anche questo fa la differenza.

 

 

 

24 Febbraio 2016

Autore:

redazione


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