Difficilmente oggi si lavorerà all’interno del tribunale pattese. Le udienze sono state rinviate, anche quella che vedeva l’onorevole Nino Germanà di Brolo chiamato in causa, per diffamazione. Una contestazione per quanto avvenuto nel corso della passata campagna elettorale. Ed infatti nell’area del tribunale pattese sostavano diversi consiglieri comunali ed anche componenti della lista “per Brolo”.
L’allarme – per la cronaca – è stato annunciato in aula, nel corso di un’udienza penale, appena avviatasi.
A diramarlo lo stesso Pubblico Ministero che ha avvertito la corte, i colleghi, i testi e gli avvocati presenti della telefonata anonima che annunciava la presenza dell’ordigno esplosivo.
Saranno gli artificieri a stabilire se si è trattato di un falso allarme, gesto di uno scherzo di pessimo gusto, oppure se la notizia sarebbe supportata di qualche cosa di più grave.
Sospesa anche la Conferenza del Consiglio Nazionale Forense prevista per stamani.
Aggiornamento: 2
BOMBA CON SCHERZO, MA NON TROPPO – RIENTRATO L’ALLARME AL TRIBUNALE DI PATTI
Controlli e sgombero dell’edificio. Poi, poco fa, l’allarme è rientrato. Ma l’attenzione dimostrata, l’impiego di uomini e mezzi, i rilievi effettuati, danno il segno che la segnalazione è stata davvero presa sul serio. Un particolare che lascia perplessi e crea inquietudine.
Tutto era iniziato stamani. La telefonata – anonima – che avvertiva la presenza di un ordigno collocato all’interno del palazzo di giustizia pattese.
Processi slittati e attività paralizzata, tutti fuori, ad attendere gli artificieri, dagli impiegati ai cancellieri, dai giudici agli avvocati, ma anche testimoni e imputati.
Due ore, tra caffè e nervosismi di varia natura mentre Polizia e Carabinieri presidiavano la zona stendendo un cordone di sicurezza che impediva l’accesso ai locali ormai vuoti.
Quindi i controlli, l’ispezione dei locali, anche quelli sottostrada.
Nulla. Ma l’attenzione dedicata – ed è normale che ci sia – ma la cura dell’intervento, un piano preciso accuratamente programmato, lascia intendere che la segnalazione è stata non sottovalutata e le verifiche hanno interessato anc he le aree vicine al tribunale, i parcheggi, le aiuole, gli slarghi della zona adiacente e dove transitano i magistrati e gli avvocati.
Poco prima di mezzogiorno c’è stato l’annuncio del “passato pericolo”, i più sono rientrati nelle aule e negli uffici, ma l’attività di routine ha subito uno stallo.
L’allarme bomba non ha bloccato – comunque – lo svolgersi della conferenza organizzata dal consiglio nazionale forense e dall’ordine degli avvocati di Patti.
Questa si è avviata con un pò di ritardo alla presenza di Andrea Mascherin, presidente del consiglio nazionale forense.
Lascia un commento
Devi essere connesso per inviare un commento.