“Nei primi due mesi e mezzo del 2016, 17 amministratori locali siciliani hanno subito minacce: dalle lettere minatorie alle case incendiate, dal ritrovamento di animali morti alle buste con proiettili. La Sicilia è seconda in classifica tra le regioni italiane per intimidazioni, con una frequenza di un atto intimidatorio ogni settimana. Nel mirino tanti primi cittadini, tanti sindaci-coraggio, ma anche assessori, consiglieri comunali e politici che non vanno lasciati soli”. Lo dice Fabrizio Ferrandelli, ex deputato regionale e già vice presidente della Commissione regionale antimafia a proposito del rapporto “Amministratori sotto tiro” curato dall’associazione Avviso Pubblico, e presentato questa mattina nell’ambito della settimana “Lazio senza Mafie” organizzata dalla Regione Lazio.
“La lotta alle mafie – aggiunge – o è accompagnata da fatti concreti, a partire dalla tutela di chi rappresenta le istituzioni nei territori, o è pura propaganda. Amministrare il bene comune con serenità – conclude Ferrandelli – è la precondizione per operare bene ed evitare condizionamenti e pressioni soprattutto nelle realtà locali e le Istituzioni hanno il dovere di sostenere e difendere il coraggio di chi non si lascia condizionare”.
Comunicato Stampa
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