INCHIESTA BOLLENTE – La Procura ha ipotizzato una truffa ai danni dell’Inps. Scattano perquisizioni e sequestri
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INCHIESTA BOLLENTE – La Procura ha ipotizzato una truffa ai danni dell’Inps. Scattano perquisizioni e sequestri

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Tutto sembra collegarsi ad un sequestro, più di 250 faldoni – dello scorso gennaio, che portò la Polizia Giudiziaria  a mettere il naso sulle pratiche per il riconoscimento di invalidità, pensioni ed indennità di accompagnamento e altri servizi assistenziali ai danni dell’Inps nell’area nebroidea. Ieri un altro giro di vite. I Carabinieri, attuando le disposizioni di un decreto di sequestro emesso dal Procuratore Capo, Rosa Raffa,del Tribunale pattese hanno effettuato controlli, perquisizioni e sequestri presso le abitazioni e gli studi di due professionisti, un legale specializzato nelle cause di previdenza ed un medico, che hanno uffici anche Brolo, da qui è stato prelevato tra l’altro del materiale informatico. Pare che siano una decina attualmente gli indagati, ma il “giro” potrebbe assumere dimensioni clamorose.

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Non è stata una novità.

Da tempo tra voci sommesse, chiacchiere da bar, battutacce nell’ambito degli stessi corridoi del tribunale pattese, si rincorrevano una ridda di ipotesi sull’inchiesta in corso relativa a presunte truffe nel settore previdenziale.

Poi a gennaio, sulla stampa emerse la notizia dei duecentocinquanta faldoni sequestrati dalla Polizia giudiziaria al tribunale di Patti.

Un maxi accesso agli atti che non passò inosservato a tanti e che interessò la sezione lavoro e previdenza dello stesso tribunale pattese.

Ma allora come ora sull’inchiesta calò il più assoluto riserbo.

Bocche tappate.

Nelle settimane successive però – nonostante questo silenzio necessario e dovuto – l’inchiesta iniziò a definirsi.

A quanto si diceva la Procura della Repubblica pattese, coordinata dal Procuratore capo Rosa Raffa, sembrava aver avviato un’indagine su truffe per il riconoscimeno di invalidità, pensioni ed indennità di accompagnamento e altri servizi assistenziali ai danni dell’Inps.

Ora giungono i sequestri e le perquisizioni che sembrano legarsi proprio a questo filone d’indagine

E potrebbero essere una decina gli indagati che con avvocati del settore previdenziale e medici specialisti potrebbero essere coinvolti, a vario titolo, ma anche nel ruolo di consulenti tecnici, nell’inchiesta in atto.

Il decreto di sequestro ha tra le sue ipotesi quelle di associazione a delinquere finalizzata alla truffa e falsa perizia.

La Procura ha ipotizzato – tutta da definire – la truffa ai danni dell’Inps.

“Il tutto, stando ad indiscrezioni non confermate, – come si legge su La Gazzetta del Sud – partirebbe a seguito di esposti che prendevano di mira provvedimenti di liquidazione al termine di cause intentate per il riconoscimento di invalidità, malattie di servizio, indennità di accompagnamento ed altre misure di previdenza sociale che l’Inps è stato chiamato a corrispondere”.

Esposti che avrebbero indotto la Procura ad effettuare degli accertamenti andando a ritroso nel tempo per svariati anni.

Tra quei documenti anche atti giudiziari relativi alle cause, cartelle cliniche e perizie mediche redatte dai consulenti di parte e dai Ctu del tribunale stesso.

Di certo un lavoro intenso che ha portato anche alla predisposizione dei provvedimenti di proroga delle indagini, a seguito del quale alcuni dei soggetti iscritti nel registro degli indagati hanno nominato i difensori.

Se l’indagine approderà a definire quella che per ora è una semplice ipotesi agli aspetti penali si assommerebbero quelli legati al “sociale” e all’economia di diverse realtà.

Infatti verrebbero meno pensioni e vitalizi ingiustamente percepiti e sarebbe necessaria la restituzione coatta di quando indebitamente avuto.

 

8 Aprile 2016

Autore:

redazione


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