Un fato di cronaca che non crea indignazione, anche se “forte”, induce a scrivere, a riflettere, a porsi delle domande. Lo fa Enzo Caputo … “…E neppure la notte ti lascia da solo:gli altri sognan se stessi e tu sogni di loro”.
Quattro o cinque spezzoni di marmo nero, che una volta formavano un cuore, ammonticchiati vicino ad una tomba, testimoniano, specie nell’era globale, come sia ancora importante scrivere certi pezzi “de visu”; l’essere cronisti alla vecchia maniera.
Perché le pietre parlano e, come un filo d’Arianna, possono portare lontano e “imporre” al cronista come la regola delle “Cinque W” va applicata per intero.
“Il chi o che cosa”, “il come”, “il quando”, “il dove” e, soprattutto, “il perché”.
Già il perché; il più difficile da coniugare, da capire, insomma il movente.
Perché il quarantacinquenne di Sinagra, qualche giorno fa, ha fatto a pezzi il solo cuore di marmo sulla tomba del fratello gemello (particolare non da poco).
Ma soprattutto perché non ha usato un comune martello ma ben altro oggetto,(che simboleggia il modo di essere, magari violento, della civiltà contadina di un tempo) pagando poi un prezzo salato e facendo temere, a torto o a ragione, per la pubblica incolumità?
Su questo, finita la cronaca spicciola e immediata, si interroga il giornalista e lo fa per l’opinione pubblica specie di un paesino di poco più di duemila anime, dove tutti conoscono tutti e dove la comunità fa o dovrebbe fare, quadrato attorno ai suoi “figli più deboli”, che, proprio perché tali, sono i più esposti e indifesi.
E il comune sentire, tranne qualche eccezione, “parla” di una persona timida, introversa, che ha lanciato segnali di SOS, magari cifrati, enigmatici, controversi, ma sempre SOS. E le domande tornano ad accavallarsi.
I comportamenti sono stati attenzionati dai servizi sociali del Comune e se si, come?
Esistono relazioni, segnalazioni e se si, a chi sono stati inviate, e quali iniziative sono state prese?
Prevenire poteva evitare l’intervento dei carabinieri?
Nelle risposte, che sanno di “storico”, “psicologico” e “giuridico”, sta la chiave che forse può aprire la porte di un animo provato dalla vita ed esorcizzare le paure. “…e neppure la notte ti lascia da solo: gli altri sognan se stessi e tu sogni di loro.”
E intanto forse quattro o cinque spezzoni di marmo nero potrebbero, a bocce ferme e prive di qualsiasi orpello soggettivo, dire tanto senza scomodare il grande Fabrizio De Andrè.
Enzo Caputo
avevamo anche scritto:
http://scomunicando.hopto.org/notizie/storie-un-matto-dietro-scemo-ce-un-villaggio-proposito-quel-successo-sinagra/
http://scomunicando.hopto.org/notizie/sinagra-va-testa-zappa-la-tomba-del-fratello-arrestato-dai-carabinieri-quali-si-scagliato/
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