ABUSIVISMO EDILIZIO – Il caso di Vulcano nell’Anno Domini 2022
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ABUSIVISMO EDILIZIO – Il caso di Vulcano nell’Anno Domini 2022

IL LEGALE CHE SEGUE LA VICENDA, SENZA MEZZI TERMINI, PARLA DI “ABUSIVISMO LEGALIZZATO” A 50 METRI DAL MARE

la storia

Nel meraviglioso arcipelago eoliano, patrimonio dell’Unesco è lecito ordinare la demolizione di manufatti abusivi e poi sanarli e addirittura consentirne la “nuova costruzione” in cemento armato e con ampliamento a due passi dal mare?

Adir di no, ora è il Tar Catania che  con decreto immediato ha sospeso [in maniera cautelativa fino al 13 luglio] il permesso di costruire sopperendo all’inerzia (amministrativa) del comune di Lipari (Vulcano ricade in questo comune).

Ma sembra che tutto, nonostante i 40° gradi all’ombra, sia congelato.

Patata bollente anche per il neo sindaco che ha firmato l’ordinanza di proroga il giorno dopo del suo insediamento.

La storia si legge nelle carte giudiziarie e negli esposti presentati.

Ma racconta l’avvocato Maria Stella Fazio, di Sant’Agata Militello, diretta interessata che segue il caso, “nonostante l’esposto formalizzato, ad aprile al Comune di Lipari e poi all’autorità giudiziaria e nonostante le reiterate richiesta di revoca in autotutela e gli esposti agli organi competenti, il Comune di Lipari non si è mosso con risolutezza”.

Un’inerzia che ha consentito il persistere di quello che il legale considera un disastro ambientale e le palesi violazioni delle norme vigenti in materia, che sono state, in maniera cautelativa, il presupposto di quanto deciso dal TAR Catania in prima battuta.

Sta di fatto che nonostante tutto, a oggi, nuove residenze in cemento arato, sorgano a pochi metri dal mare eoliano (il minimo per le nuove costruzioni è di metri 150) e a ridosso da altre abitazioni, nonostante i vincoli esistenti in tutta l’area – catalogata B3 – ove ricadono le costruzioni.

Una situazione insostenibile, afferma il legale, ben decisa ad andare avanti nella questione che va oltre l’interesse di un singolo cittadino, ma a salvaguardia di un bene comune, il mare e la vivibilità ecosostenibile dell’intero arcipelago.

E di certo la storia non si ferma qui.

La redazione resta disponibile a pubblicare eventuali altri punti di vista, idee e opinioni sul caso.

 

articolo aggiornato il 5\7\2022

 

28 Giugno 2022

Autore:

redazione


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