Il disegnatore americano Charles Schultz dà vita a una nuova serie di personaggi, con il nome di “Li’l folks” debuttano così i fumetti dei “Peanuts” di Charlie Brown, Snoopy, Linus e gli altri.
La nuova striscia viene pubblicata su sette quotidiani statunitensi con i primi personaggi: Shermy, Patty e Charlie Brown. Erano i bambini in un mondo senza adulti. Non c’era bisogno.
Un mondo di ragazzini che possiedono tutte le nevrosi, le paure e i difetti dei ‘grandi’. I bambini filosofi’ che pensosamente si interrogano sulla realtà che li circonda. Il risultato è un irresistibile umorismo, venato di tenerezza. Un successo che divenne mondiali da lì a poco.
Nella prima edizione italiana pubblicata dal quotidiano Paese Sera.
Bambini senza infanzia, questa è la prima caratteristica che salta all’occhio guardando le tavole è che non vi compare nessun adulto. Anche se i protagonisti hanno genitori e insegnanti, questi non si vedono mai. E, in effetti, al mondo di Charlie Brown gli adulti non servono perché esso ne è già lo specchio, con tutto il campionario di nevrosi e tic. Charlie Brown non si sente all’altezza delle situazioni ed è perennemente depresso; la piccola Lucy scarica i suoi problemi prendendosela con gli altri; Linus ha bisogno di protezione, e stringe una piccola coperta che gli dà un po’ di sicurezza; l’unico ‘bambino’ del gruppo è un cane, Snoopy, il quale, insieme all’uccellino Woodstock, combatte immaginarie battaglie contro un invisibile asso dell’aviazione chiamato Barone Rosso. Charlie Brown e i suoi amici s’interrogano sui piccoli e grandi problemi quotidiani, sull’amicizia e sull’amore, e lo fanno con molta poesia, in piccole storie dall’umorismo garbato che inducono al sorriso ma anche alla riflessione.
Ora Schultz è scomparso, ma i suoi Peanuts hanno aperto la strada a molti altri ‘bambini adulti’: la piccola Mafalda dell’argentino Quino, che s’interroga sulle sorti anche politiche del mondo, o il sognatore Calvin, della serie Calvin e Hobbes di Bill Watterson. Le vicende di Charlie Brown continuano a essere ristampate in tutto il mondo, e il successo con cui continuano a essere accolte da nuove generazioni di lettori testimonia l’attualità e universalità delle loro tematiche.