La vicenda è molto semplice. Venerdì al palazzo comunale si teneva una seduta del Consiglio. Un ordine del giorno molto caldo, perché si doveva dichiarare un consigliere, Giuseppe Salerno, incompatibile. Parole grosse tra il consigliere e il giornalista.. carabinieri in aula. Poi a bocce ferme la votazione sull’incompatibilità del consigliere.. ma ora la prospettiva di un dibattito in tribunale è quasi certezza.
Lui – il Salerno, che fa l’in segnante di educazione fisica, ma che ha la “passione” della politica – ha una causa pendente contro il comune per una costruzione che ha realizzato.
Salerno è un personaggio noto della politica locale, spesso controverso, di certo uno che la lingua la sa usare e spesso diventa scudisciante, al punto che la cronaca si è interessata di lui sotto l’aspetto giudiziario per un comizio contro, era il 2005, nel quale ha preso di mira Farid Adly, per il quale è stato condannato in tre gradi di giudizio.
E proprio Farid Adly è l’involontario protagonista dei fatti dell’ultima seduta.
“In questa vicenda dell’incompatibilità- afferma Farid Adly – io non ho nulla a che fare, se non l’aver espresso un mio giudizio: la legge è uguale per tutti”, evidenziando che già altri due consiglieri avevano cause pendenti con il Comune ed hanno proceduto a ritirare le loro denunce per non incappare nello stesso voto.
I particolari della vicenda sono qui raccontati dallo stesso Farid Adly: “ero seduto tra il pubblico, in assoluto silenzio, come prevede il regolamento.
Come tanti altri presenti avevo nelle mie mani il mio telefonino. Ad un certo punto e senza preavviso, il consigliere Salerno comincia a inveire nei miei confronti sostenendo che io stavo registrando la seduta consiliare e che questo non è permesso dal regolamento.
Ha espresso una serie di frasi da decifrare, parlando di stranieri e di resistenza, di Regeni (io ho fatto lo scorso mese un’inchiesta pubblicata in prima pagina del Corriere della Sera sulle sparizioni forzate in Egitto), su Matteotti (il circolo PD al quale sono iscritto è denominato appunto al grande dirigente socialista fatto assassinare da Mussolini) e che si sarebbero rivolti nella tomba per la vergogna.
Tante parole a vanvera che avevano l’unico obiettivo di ritardare i lavori consiliari, provocare incidenti e far sospendere la seduta”.
Quindi aggiunge “Ha lasciato i banchi dei consiglieri e si è avvicinato all’area del pubblico con l’intento minaccioso di arrivare alle mani, ma i vigili urbani si sono messi di mezzo.
I vigili mi hanno chiesto il telefonino, io ho risposto che prima di prendere il mio, che sono giornalista, dovrebbero ritirare tutti i telefonini in sala. A quel punto il Salerno ha chiamato i Carabinieri, che sono arrivati prontamente a dire la verità e hanno confermato che non si poteva sequestrare nessun telefonino.
A quel punto lui si è calmato. Ma ha continuato a parlare a vanvera nei miei confronti senza citare il mio nome.
Ma io non ho dato corda alle sue affermazioni, nel rispetto dell’Istituzione Consiglio Comunale”.
Questa vicenda delle registrazioni è un affare controverso ad Acquedolci.
Sembra che siano vietate (così sostiene anche il presidente del Consiglio, Calogero Carcione), che ha ripetuto diverse volte l’appello a tutti i presenti di non registrare la seduta del Consiglio.
Ma diversi ritengono che questo divieto non sia supportato da alcuna normativa.
E lo dice chiaramente lo stesso Farid Adly: “Io ho sempre contestato questa presa di posizione che non mi sembra abbia una base normativa – puntualizzando comunque che – Ad ogni caso io ieri non stavo registrando – aggiungendo – In passato, quando mi servivano per il mio lavoro delle registrazioni ho presentato una domanda al presidente del Consiglio e ho incaricato un operatore a fare le riprese video e audio. E nessuno in passato ha contestato quelle registrazioni”.
Quindi il suo giudizio “Era chiaro il motivo pretestuoso per fare polemica e far saltare la seduta”.
Se questa è la cronaca, la stessa avrà altri risvolti, infatti il giornalista-politico acquedolcesi ha già annunciato che “procederò alla denuncia per calunnia e diffamazione ed ho già avuto il consenso di diversi testimoni oculari”.
Tornando ai lavori consiliari, ripristinata la calma, il Salerno è stato dichiarato decaduto da consigliere comunale e la prossima seduta del Consiglio verrà surrogato con una candidata non eletta nella lista di maggioranza.
Oggetto della controversia una costruzione, che ha goduto di un finanziamento dell’UE finalizzato per un progetto di servizi nell’area rurale di Acquedolci.
Costruzione che è oggetto di contenzioso con il Comune di Acquedolci, perché – sostiene l’ufficio tecnico comunale, non è stata costruita secondo il progetto presentato.
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