E’ stata confermata la notizia di stamane: “Il Consiglio Comunale di Acquedolci è ufficialmente decaduto. Il presidente della Regione Siciliana, on. Raffaele Lombardo, ha firmato il decreto che prende atto delle dimissioni di 8 su 15 consiglieri assegnati, in data 27 Aprile 2009. La maggioranza dei consiglieri si è dimessa e quindi il Consiglio è automaticamente decaduto. Con il decreto, prot. 21225 del 23 Agosto 2010, il presidente Lombardo nomina altresì il commissario straordinario che sostituirà il Consiglio Comunale nelle sue funzioni di controllo dell’operato dell’amministrazione in carica, guidata dal sindaco avv. Ciro Gallo e dalla sua Giunta. Il commissario nominato è l’Ing. Alfredo Caputo, dirigente regionale”. E’ questo quanto si legge in un comunciato ufficiale trasmesso alla stampa dalla portavoce dell’Amministrazione, la prof.ssa Mariangela Gallo, che prosegue con quanto segue: “In una vivace e gioiosa conferenza stampa, il giovane Sindaco ha espresso la sua soddisfazione per il ristabilimento della verità e la fine delle inutili polemiche. “Adesso bisogna rimboccarsi le maniche e lavorare per il bene di Acquedolci. Dobbiamo recuperare il tempo perduto e concludere il nostro programma, per il quale la gente di Acquedolci ci ha scelto e ci ha preferito con il voto popolare libero e democratico, nelle elezioni del 2007”.
Il decreto, prot. 21225 del 23 Agosto 2010 consta di 4 pagine fitte di cronistoria della travagliata e rocambolesca vicenda poltico amministrativa di Acquedolci. La storia è iniziata il 27 Aprile 2009 con le dimissioni di 8 consiglieri su 15, quindi la maggiroanza della metà più uno. Secondo le norme regionali e nazionali, il Consiglio Comunale doveva decadere automaticamente, ma così non fu, perché nel frattempo il governo regionale si è dimesso e il Presidente Lombardo non ha firmato il decreto di decadenza. Sono state, inoltre, avanzate querele alla magistratura e ricorsi al TAR, in un crescendo di colpi di scena frammezzate da comizi infuocati al limite delle diffamazioni. Nelle elezioni Europee del 2009, una buona parte degli ex consiglieri hanno chiesto il voto per l’MPA del presidente Lombardo.
Un’opposizione forcaiola si è eretta paladina della Democrazia e si è riempita la bocca di “volontà popolare” e malgrado che sia stata messa in sella per una decisione politica, ha voluto ad ogni costo andare alle elezioni anticipate, vanificando così il risultato elettorale del Maggio 2007, che ha visto vincente il candidato avv. Ciro Gallo e la sua lista. A Dicembre 2009, il Consiglio Comunale ha votato la sfiducia, che però non è stata ritenuta valida dall’Assessorato Regionale agli Enti Locali. Da allora, il Consiglio Comunale non si è più riunito e per l’approvazione del bilancio consuntivo e per altri provvedimenti urgenti, la regione ha dovuto nominare Commissari ad acta. Questo atteggiamento inadempiente e ricalcitrante ha fatto perdere alla collettività acquedolcese diverse opportunità e causato ritardi nell’azione amministrativa e disagi ai cittadini.
Questo decreto del presidente Lombardo, è l’ultima batosta caduta sulla testa degli ex consiglieri malconsigliati. Quei mille voti inutili non sono valsi nulla e gli ex consiglieri non sono stati salvati, perché la giustizia alla fine prevale sempre. Come si legge nel decreto, “Preso atto che il GIP di Patti, su conforme richiesta di archiviazione del Pubblico Ministero, ha disposto la definitiva archiviazione del procedimento penale a carico della Segretario Comunale… facendo venire meno la querela di falso proposta dai consiglieri comunali non dimissionari …. e ritenuto che alla luce dei suddetti nuovi elementi non possono più persistere dubbi in merito alla decadenza ecx lege del VConsiglio Comunale di Acquedolci”.
Visto che il decreto presidenziale di presa d’atto della decadenza è “adottato oggi per allora” e visto che è stata considerata dalla Regione Siciliana non valida la sfiducia votata da quella seduta, molti si domandano se i consiglieri surrogati siano validi e se gli ex consiglieri dovressero restituire le somme percepite come indennità di carica.
Nel paese nebroideo si respira un’aria fresca. Molti cittadini hanno espresso la loro soddisfazione per la fine dell’incubo di Palazzo. “Non ho votato per l’avv. Gallo, ma adesso si deve tornare a fare politica seriamente e si deve mettere fine alle polemiche inutili. Il Sindaco è in carica e deve amministrare. A controllare il suo operato ci sarà un commissario straordinario nominato dalla Regione”, ha detto un anziano seduto al bar sulla Nazionale. (Anbamed)
Dal Palazzo